Decine di condomìni ricevono avvisi di sospensione idrica per morosità condominiale. Gli esperti: “Si può ridurre il flusso, mai interrompere del tutto. L’acqua è un diritto essenziale”
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Più che un sollecito, un ultimatum. I toni della lettera che Sorical sta inviando a tappeto a numerosissime utenze a Cosenza e provincia, hanno sollevato un polverone, non solo per il sollecito in sé, che reca notizia di un insoluto da verificare con attenzione perché si tratta di una quota condominiale e non individuale, ma per la scritta a caratteri cubitali in cui Sorical minaccia di “interrompere la fornitura idrica”.
Il problema riguarda soprattutto i condomini, dove l’utenza è intestata all’amministratore e non ai singoli appartamenti. Basta dunque che un solo condomino o una parte non versi la propria quota per accumulare debiti che ricadono sull’intero stabile.
Le segnalazioni su questa lettera, consegnata direttamente nella cassetta postale senza neanche una busta, si stanno moltiplicando in questi giorni e sono in tanti a chiedersi se questa comunicazione sia lecita o meno. Spoiler: la legge italiana non permette il distacco completo dell’acqua e questo perché parliamo di un bene primario.
La Legge Galli n. 36 del1994 – che in forma organica ha ridefinito il servizio idrico in Italia – dice che l’uso dell’acqua è considerato essenziale; il DPCM 29 agosto 2016 stabilisce poi che ogni persona ha diritto ad almeno 50 litri di acqua potabile al giorno, il cosiddetto “minimo vitale”, e che questo quantitativo deve essere garantito gratuitamente ai cittadini che non possono permettersi di pagare le bollette.
La Delibera ARERA 311/2019/R/idr – che riguarda proprio morosità e sospensione della fornitura idrica – vieta la sospensione totale della fornitura per le utenze domestiche residenti: al massimo si può ridurre il flusso con dispositivi di limitazione, mai azzerarlo.
C’è anche una sentenza del TAR Lazio (n. 1310/2017) che ribadisce che l’acqua è indispensabile per la dignità della persona e la tutela della salute, valori protetti dagli articoli 2 e 32 della Costituzione.
Insomma So.Ri.Cal. ha strumenti legali per recuperare i crediti in modo legittimo, ma non può usare l’interruzione idrica come arma di pressione, questo è certo, perché la legge dice che accertato l’insoluto, si può procedere a una riduzione dell’approvvigionamento, non all’interruzione.
Molti condomini, allarmati, si sono rivolti agli amministratori per chiarimenti o al proprio legale di fiducia. Alcuni hanno già preannunciato che, in caso di sospensione totale dell’acqua, presenteranno ricorso d’urgenza al giudice civile e segnaleranno la società all’ARERA e al Difensore civico regionale.