Gli studenti calabresi hanno portato idee e impegno sui temi della pace, della famiglia, della responsabilità e dell’ambiente. Il ministro Valditara ha sottolineato il ruolo centrale delle rappresentanze di studenti: «Fondamentale il loro contributo al G7, al G20 e al vertice mondiale sull’AI»
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Un entusiasmo travolgente ha animato Città del Vaticano in occasione del Giubileo del Mondo Educativo, svoltosi dal 27 ottobre al 1° novembre, dove migliaia di studenti provenienti da tutta Italia hanno dato voce ai valori di pace, inclusione e responsabilità civile. Tra i protagonisti, le Consulte provinciali degli studenti calabresi, la cui partecipazione è stata particolarmente valorizzata dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che nel suo intervento conclusivo ha ricordato il contributo offerto dai giovani ai principali appuntamenti internazionali — dal G7 al G20, fino all’evento mondiale sull’Intelligenza Artificiale tenutosi a Napoli.
La presenza delle Consulte, coordinate dalla vibonese Franca Falduto, si è inserita nel quadro di un percorso di studio e confronto su temi fondamentali per la costruzione di un’educazione globale fondata su pace, fratellanza, rispetto e inclusione. Al centro dei laboratori, quattro assi tematici: la centralità della persona, il ruolo della famiglia, la società della pace e della riconciliazione, e il rapporto tra economia, politica e ambiente.
Gli studenti hanno lavorato per individuare comportamenti e atteggiamenti fondati sul rispetto dell’unicità di ogni individuo, promuovendo una scuola che superi la logica competitiva in favore di una visione cooperativa e solidale, capace di generare dialogo tra generazioni, uomini e donne, culture e popoli.
Ampio spazio è stato riservato alla famiglia, riconosciuta come cellula essenziale della società e primo luogo di formazione dei valori personali e comunitari. Da qui l’invito a ricostruire una nuova alleanza educativa tra scuola, genitori e studenti, basata su responsabilità condivise e su un rinnovato patto etico e valoriale.
Nei laboratori tematici si è riflettuto anche sulla cittadinanza attiva, con riferimento alla Costituzione italiana, alla Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea e alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Gli studenti hanno discusso di come tradurre questi principi nella vita quotidiana, nella scuola, nella comunità e nel mondo del lavoro, ponendo l’accento sul ruolo della scuola come palestra di accoglienza e inclusione.
Non sono mancati momenti di confronto sulle sfide globali del nostro tempo - dal cambiamento climatico alla riduzione delle disuguaglianze, fino alla trasformazione del lavoro - con la consapevolezza che solo un cambiamento degli stili di vita potrà favorire un futuro più sostenibile e solidale.
In questo spirito, il Giubileo ha rappresentato un’occasione per riaffermare il valore della partecipazione democratica e del dialogo costruttivo, principi che le Consulte studentesche incarnano nel loro quotidiano.
A chiusura dei lavori, le parole del Papa hanno dato voce al messaggio più profondo dell’evento: «Condividere la conoscenza non è sufficiente per insegnare: serve amore. Una difficoltà attuale delle nostre società è quella di non saper più valorizzare a sufficienza il grande contributo che insegnanti ed educatori danno alla comunità. Ma facciamo attenzione: danneggiare il ruolo sociale e culturale dei formatori è ipotecare il proprio futuro».
Un monito che studenti, docenti e famiglie hanno accolto con emozione, pronti a tradurlo in un impegno concreto per una scuola che non solo insegni, ma educhi a costruire un mondo più giusto e fraterno.

