Di caso in caso. Mediatico, prima che politico (se mai lo diventerà).
Prendi la pagina Facebook di Roberto Occhiuto presidente e trasformala in "Noi vogliamo Roberto Occhiuto segretario nazionale di Forza Italia". È un attimo. Più di 4mila amici nel gruppo, e siamo solo all'inizio. La barba di Dagospia e Repubblica, a loro modo e con la rispettiva lente, ne danno conto. Corrente o correntina o rimpatriata della ormai fu brigata Ronzulli che sia (magari con l'aggiunta di un soddisfatto Lotito) poco importa.

Sul social si viaggia che è una bellezza anche perché c'è una mano d'autore a taggare in propulsione aggiungendo amici su amici. È quella di Tonino Daffinà, legato da amicizia non della prima ora con Occhiuto. È poco. Lo sono, legati, anche quando l'orario nemmeno c'era.

È lui, il numero due della depurazione nazionale, a stratificare il gruppo uno ad uno. Dentro, nell'agglomerato sotto l'egida inneggiante la cavalcata verso la segreteria nazionale, ci finisce persino Jole Santelli. Naturalmente non è svista di nessuno. Né carenza di stile e rispetto. Un fatto tecnico, giura chi se ne intende. E non potrebbe essere diversamente. Dopotutto, a volte, è come se ci fosse ancora per davvero.