La fotografia scattata da Tuttoscuola sui dati del Portale unico del Ministero dell’Istruzione e del Merito relativi all’anno scolastico 2023-24 mostra un quadro preoccupante per l’edilizia scolastica italiana. Su 39.993 edifici censiti, ben 3.588 – pari al 9% – risultano privi di tutte le cinque certificazioni fondamentali di sicurezza (agibilità, prevenzione incendi, omologazione centrale termica, piano di evacuazione e documento di valutazione dei rischi).

In Calabria situazione drammatica

In Calabria, la situazione è tra le più gravi del Paese. Su 2.105 edifici scolastici, 432 non possiedono alcuna certificazione, pari al 20,5%. Significa che oltre una scuola su cinque nella regione è totalmente irregolare dal punto di vista normativo. Peggio fanno solo l’Abruzzo, con il 32,4%, e la Campania, con il 18,4%.

La criticità calabrese si inserisce in un quadro generale in cui il Mezzogiorno concentra i due terzi degli edifici completamente privi di certificazioni, nonostante ospiti solo il 38% del patrimonio scolastico nazionale.

Un dato che non equivale automaticamente a una situazione di pericolo immediato per studenti e personale, ma che segnala l’assenza delle garanzie di legge. In quegli edifici studiano o lavorano centinaia di migliaia di persone, senza che vi sia la certezza formale di agibilità e sicurezza.

Secondo Tuttoscuola, le cause di questo stato di cose sono strutturali e stratificate nei decenni: scarsi finanziamenti, procedure burocratiche complesse, scarico di responsabilità tra enti, edifici nati con altre destinazioni d’uso e successivamente adattati a scuole. In Calabria, la vetustà del patrimonio edilizio e la carenza di investimenti locali hanno aggravato ulteriormente il divario rispetto alle regioni del Nord.

La sfida resta quella di un piano di regolarizzazione a lungo termine, che veda coinvolti Comuni, Province, Regioni e Governo, con un impegno costante per la sicurezza di quella che, per milioni di studenti e lavoratori, è a tutti gli effetti una seconda casa.