Il vicepresidente nazionale Franco Napoli propone un accordo tra imprese e Governo per incentivare l’assunzione di neolaureati, sostenere le Pmi e rafforzare la competitività, con incentivi diretti in busta paga
Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
Franco Napoli, vicepresidente Confapi
Il vicepresidente nazionale Confapi, Francesco Napoli, è intervenuto davanti alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato per presentare la proposta di un “Patto per i Talenti STEM”: un’iniziativa per contrastare la fuga dei giovani laureati e valorizzare il merito.
Il progetto prevede un accordo tra imprese, associazioni e Governo per incentivare l’assunzione stabile di neolaureati in discipline STEM, offrendo percorsi di crescita professionale e riconoscendo una quota contributiva garantita dallo Stato direttamente in busta paga come incentivo netto. L’obiettivo: trattenere i talenti in Italia, sostenere l’innovazione delle PMI e rafforzare la competitività del sistema produttivo nazionale.
Per Francesco Napoli: «Il dossier della CGIA di Mestre conferma una realtà che, purtroppo, conosciamo bene: nel Mezzogiorno, e in particolare in Calabria, il numero dei pensionati supera di gran lunga quello dei lavoratori attivi. È un dato che evidenzia un sistema economico sbilanciato, dove la base produttiva non è ancora sufficientemente ampia per sostenere la crescita e il ricambio generazionale».
«Come Confapi Calabria - continua Napoli - riteniamo che sia indispensabile ampliare la base produttiva e occupazionale, sostenendo le imprese esistenti e creando le condizioni per attrarre nuovi investimenti. La Calabria ha potenzialità enormi – in termini di risorse naturali, capitale umano e posizione strategica – ma servono politiche concrete per renderla davvero competitiva e attrattiva per chi vuole investire».
«Occorre agire su più fronti – conclude Francesco Napoli - per ridurre la pressione fiscale e burocratica sulle PMI, favorire la transizione digitale e verde, potenziare le infrastrutture materiali e immateriali e garantire un contesto di legalità e certezza amministrativa. Solo attirando nuovi capitali e sostenendo chi già produce potremo far crescere il numero dei lavoratori attivi, ridurre il peso dell’assistenzialismo e costruire una Calabria fondata sul lavoro, sull’impresa e sull’innovazione».

