Il direttore artistico Lucio Camillo Ianni neanche quest’anno è riuscito a convincere il sindaco Luca Lepore a far parte dei trenta centurioni romani - armati delle spade realizzate dai fabbri del paese - che figurano nel presepe vivente di Aiello Calabro, giunto alla quinta edizione.

«Siamo un presepe povero», esclamano all’unisono il direttore artistico e il giovane primo cittadino, rispondendo alla domanda se abbiano o meno ricevuto fondi pubblici per la realizzazione del presepe vivente: «No, nessuna risorsa da parte della Regione Calabria».

Con buona pace del Comune di Panettieri che, agli inizi di dicembre, ha diramato un mesto comunicato stampa per annunciare la cancellazione dello storico presepe vivente, causa, appunto, il mancato finanziamento regionale.

«Quando c’è la buona volontà, non serve nient’altro», ammette serafico il sindaco Luca Lepore. Il direttore artistico ed ex medico di base Lucio Camillo Ianni gli fa sponda: «Ad Aiello Calabro siamo ricchi, perché tutta la comunità lavora per questa sacra rappresentazione».

In fondo, chi vuoi che dica di no a un medico di base in pensione che, dopo quarantacinque anni di servizio, continua ad andare avanti e indietro per il paese ad assistere i pazienti. Lucio Camillo Ianni ammette con disarmante semplicità: «Mi sono preso cura della loro salute per tutta una vita e non smetto certo adesso».

E così, in questa sua nuova veste di direttore artistico del presepe vivente di Aiello Calabro, può contare davvero sull’aiuto di tutti: «Ognuno ci offre quello che ha, in termini di materie prime e di manodopera. Penso ai fabbri, ai falegnami e alle sarte del posto che confezionano a mano gli abitati indossati dai quasi quattrocento figuranti».

Un percorso lungo un chilometro e mezzo, tra vicoli suggestivi e palazzi nobiliari ormai disabitati che, per l’occasione, spalancano i monumentali portoni. Il sindaco di Aiello Calabro Luca Lepore e il direttore artistico Lucio Camillo Ianni pronunciano parole di ringraziamento nei confronti dei proprietari: «Hanno fiducia in noi, e per questo ci consegnano le chiavi delle loro antiche residenze che trasudano secoli di storia».

All’interno del cinquecentesco Palazzo De Dominicis, per esempio, i visitatori ammirano un antico telaio, sul quale si muovono veloci le mani di un’esperta tessitrice. Nelle cantine di Palazzo Cybo Malaspina, invece, ecco la macina in pietra per la spremitura delle olive e il palmento dove il mosto rimane a fermentare. Palazzo Civitelli, infine, fa da cornice agli arnesi da lavoro che rievocano i mestieri di un tempo.

Rappresentazione teatrale ed enogastronomia. Durante la visita al presepe vivente di Aiello Calabro, è possibile gustare i prodotti tipici del periodo natalizio, senza che - come già succede all’ingresso - ci sia bisogno di pagare qualcosa. L’esperienza multisensoriale termina davanti alla grotta della natività, allietata dalle note di un trio musicale: l’asinello, il bue e il bambinello che, quest’anno, per fortuna, gli organizzatori non hanno faticato a trovare.

«Nell’asilo comunale - annuncia il sindaco Luca Lepore con un sospiro di sollievo - registriamo un incremento del numero dei bambini, e questo dato ci lascia ben sperare per il futuro. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di convincere le giovani famiglie a non andare via da Aiello Calabro. Nei prossimi mesi, è prevista l’inaugurazione di cinque attività commerciali. Inoltre, abbiamo riaperto il teatro comunale e una chiesa».

Dopo lo straordinario successo della data del 27 dicembre, il presepe vivente tornerà ad animare lo splendido borgo di Aiello Calabro nel giorno dell’Epifania quando, al termine della rappresentazione, il direttore artistico Lucio Camillo Ianni preparerà per figuranti, organizzatori e manovalanza, la sua rinomata “mullicata”. Suor Maria - fondatrice dell’oratorio parrocchiale, scomparsa di recente - poserà su tutti loro il suo dolcissimo sorriso. Chissà che della compagnia non saranno pure il sindaco di Panettieri Salvatore Perrotta e tutta l’amministrazione comunale.