Il mandato volge al termine, ma c’è ancora qualcosa che bolle in pentola: «C’è sempre tanto da fare. Orgoglioso della riforma della didattica e di aver portato i corsi di laurea a Cosenza vecchia»
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Prima di cedere il testimone c’è un mese e mezzo di mandato. E in un mese e mezzo Nicola Leone intende portare a casa ancora qualche risultato dopo i notevoli successi ottenuti nel sessennio che si avvia a conclusione: «Da fare c'è sempre tanto, ma come sapete io non svelo i segreti in anteprima» dice con un sorriso sornione davanti le telecamere di Dentro la Notizia. Il Rettore dell’Università della Calabria è stato ospite del rotocalco di informazione condotto da Pier Paolo Cambareri a pochi giorni della cerimonia inaugurale dell’anno accademico.
Reputazione in crescita
La presenza all’appuntamento di Giovanna Iannantuoni, presidente della Crui, la Conferenza italiana dei Rettori, ha sottolineato il ruolo assunto nel panorama nazionale dal Campus di Arcavacata: «Una conferma del nostro livello reputazionale – ha detto Leone – Non definirei un paradosso il fatto che questi traguardi siano stati raggiunti da un ateneo ubicato nel cuore di una delle ultime regioni d’Europa. Molto si deve alla visione illuminata che ebbe la politica cinquant’anni fa, in particolare Beniamino Andreatta, quando l’Università della Calabria venne fondata. Poi chiaramente c’è stata una maturazione culminata nel corso di questo mandato scandita pure dall’aumento delle iscrizioni».
La terza missione
Nicola Leone ha parlato della crescita del tasso di occupazione dei laureati Unical, lievitato al 12 percento. Ed ha parlato, citando dati diffusi da Alma Laurea, del numero dei laureati impiegati nelle regioni del Sud, che equivalgono al sessanta percento «con una crescita dall’inizio del sessennio, di otto punti percentuali. Abbiamo molto lavorato per aprirci al territorio nell’ambito del segmento della cosiddetta terza missione. Penso sia stato uno dei nostri tratti distintivi. Abbiamo favorito l'innovazione aziendale e sviluppato tantissimi progetti di innovazione e sviluppo con le aziende del territorio, anche con le piccole e medie imprese. Pensate, in questi sei anni il valore dei progetti realizzati, proprio in termini di costo del progetto, inclusivo del finanziamento, ammonta a più di un miliardo di euro».
L’attrattività del campus
Mettendo in evidenza l’importanza anche della sfera culturale e umanistica dell’Università, arricchita dagli appuntamenti della stagione teatrale e cinematografica, Nicola Leone ha voluto ricordare la figura di un letterato come Nuccio Ordine, prematuramente scomparso nel 2023 dopo aver vinto il prestigioso Premio Principessa delle Asturie, da molti considerato paragonabile al Premio Nobel: «Eravamo legati dalla comune origine, siamo entrambi nati a Diamante. Era uno studioso di altissimo profilo, di fama mondiale che ha dato lustro non solo a questo ateneo ma alla Calabria tutta». A proposito di personaggi di spessore, molti i docenti di calibro internazionale che hanno scelto l’Unical dopo aver insegnato in campus internazionali di prestigio, tra cui Oxford e Yale. «La chiave è stata la ricerca – spiega Nicola Leone – Uno studioso si sposta solo se ritiene di poter trovare, nella nuova destinazione, terreno fertile per la ricerca. Noi abbiamo creato le condizioni ottenendo in questo senso un riconoscimento dall’Unione Europea. Si chiama Human Resources Strategy for Researchers; certifica che l’Università della Calabria per la ricerca è un ambiente ideale dove si garantisce la piena aderenza ai principi della Carta Europea dei Ricercatori. Non c’è stato solo il clamoroso arrivo del professor Gottlob. Nel complesso, attraverso il meccanismo delle call, abbiamo portato a Rende ben 15 docenti. L’ultimo è il professor Orazio Attanasio, uno dei guru dell’economia mondiale».
La riforma della didattica
La riforma della didattica il traguardo di cui Leone va più orgoglioso. Centrato poi l’obiettivo di portare alcuni corsi di laurea nel centro storico di Cosenza, per molti anni un auspicio della guida politica dell’ateneo e di quella dell’amministrazione di Palazzo dei Bruzi, oggi una realtà con l’avvio dei corsi delle professioni sanitarie nel complesso monumentale di San Domenico, la cui ristrutturazione volge al termine. In un periodo di gravi tensioni internazionali, l’Università della Calabria è un esempio di convivenza civile tra studenti di diversa provenienza, colore della pelle, fede religiosa: «L’Unical – ha concluso il Rettore - è un campus dell'accoglienza, della tolleranza, della multiculturalità. Abbiamo inaugurato il luogo del silenzio, dove si può pregare secondo il proprio credo. Il nostro è un microcosmo in cui si vive in pace, è un modello che potrebbe essere imitato in altri contesti. Cosa farò da novembre in poi? Io sono un docente innamorato della ricerca. Insomma, la prospettiva di tornare dai miei studenti e dai miei bravissimi collaboratori di ricerca non è per niente male, anzi è allettante».