Radici profonde e formazione culturale robusta: è tornato a Pentone, paese paterno della Presila catanzarese, Francesco Saverio Marini, giudice della Corte Costituzionale e figlio di Annibale, che della Consulta è stato anche presidente.

Nel piccolo centro lo hanno accompagnato anche i suoi fratelli avvocati, Giuseppe e Renato (“amici oltre che fratelli”).

Legame indissolubile

«Abbiamo sempre tenuto un grandissimo legame con la Calabria e con le origini calabresi e pentonesi – ha detto in esclusiva al nostro Network LaC il giudice Marini, il più piccolo dei tre fratelli –  quindi considero un grande onore ricevere questo premio. La Calabria? Penso che la regione negli ultimi anni abbia fatto passi in avanti importanti nella legalità; ma ora bisogna assolutamente migliorare i servizi. Si devono rimboccare le maniche i calabresi, perché ci sono potenzialità da tutti i punti di vista, sia per quanto riguarda l'intelletto delle persone che ci abitano, sia per quanto riguarda questi territori che sono bellissimi: la Calabria merita un'altra dimensione e qualità di vita. Noi continuiamo a tornarci, per i tanti amici, per il mare, per i parenti di papà e di mamma, pure lei calabrese del cosentino».

Orgoglio ed emozioni

«Personalità come quella di Francesco Saverio Marini rappresentano un punto di riferimento e un modello da seguire per i giovani – ha commentato il sindaco Vincenzo Marino – e anche rappresentarne un motivo di ambizione, perché anche da un piccolo borgo si può arrivare tanto lontano». 

Il premio realizzato dall' orafo Michele Affidato e consegnato dal prefetto di Catanzaro Castrese De Rosa è istituito da una vivace associazione italo-canadese.

«Quello che vivono i personaggi premiati è un'emozione forte – ci ha riferito Amerigo Marino, presidente dell’associazione Viva Vitalità Italiana Calabria che sfoggiava un papillon tricolore –  perché ritornare alle radici, ritornare alle origini richiama quel sentimento ancestrale che ci ha dato la vita, l'esistenza». 

«Ho fondato questa organizzazione nel 1989 in Canada, a Toronto – aggiunge Marcello Tarantino –  e poi nel 2019 l'abbiamo istituto qui a Pentone. Ci sono oltre 300mila calabresi in Ontario. È bellissimo perché manteniamo la nostra cultura, le nostre tradizioni».