In Calabria come in Texas. Il campeggio, la pioggia e l'alluvione, le vite spezzate. La contea di Kerr è stata devastata da un’alluvione che ha travolto anche un campo estivo provocando morti e dispersi.

Venticinque anni fa a Soverato, in provincia di Catanzaro, veniva cancellato il campeggio Le Giare. Distrutto dall'esondazione del torrente Beltrame.

Quella mattina del 10 settembre del 2000, alle 4.30, dopo che su Soverato erano caduti 70 millimetri di pioggia, il Beltrame tracimò.

Dei 53 ospiti del Le Giare, 17 con disabilità fisiche, e 32 tra accompagnatori, tra cui volontari dell'Unitalsi Calabria, e famiglie in vacanza, 13 morirono, spazzati via dalla furia dell'acqua e dei detriti che travolgevano tutto. Alcuni ospiti del camping, sorto 20 anni prima, erano andati via per il maltempo che imperversava in zona da due giorni.

La tragedia del Le Giare è ricordata ogni anno a Soverato, con commemorazioni per non dimenticare le vittime e per tenere viva la memoria di quanto accaduto. Solo 12 corpi furono recuperati ed ebbero una sepoltura, mentre quello di Vinicio Calià, il custode del camping, non è mai stato ritrovato.

Tre le condanne rese definitive dalla Cassazione per omicidio colposo: quella del proprietario del camping, quella di un funzionario dell'Agenzia del territorio e quella di un funzionario della Regione Calabria. L'allora capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, partecipò ai funerali delle vittime.