VIDEO | Nella sede della Metrocity un pomeriggio dedicato alle famiglie e ai più piccoli, voluto da Insieme per la Città, Fondazione Scopelliti, Iosonodonna e Asi con l’animazione de Lelefante
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Nel cuore istituzionale della città, Palazzo Alvaro apre le porte all’inclusione e trasforma la Sala Boccioni in uno spazio di festa, ascolto e condivisione. Il Villaggio Bianco di Babbo Natale, inserito nel cartellone di Reggio Città Natale, nasce come un gesto concreto rivolto ai bambini e alle famiglie che chiedono ambienti più attenti, più silenziosi, più rispettosi delle diverse sensibilità. Un evento che sceglie di rallentare il rumore per dare spazio ai bisogni, mettendo al centro il diritto di tutti a vivere la città.
«È un incontro atteso da tempo – racconta Sara Sergi dell’associazione Insieme per la città – pensato specificamente per abbattere ogni frontiera e accogliere tutti i bambini, in uno spazio più attento, più silenzioso, capace di andare incontro alle esigenze di ciascuno». Un progetto nato dalla collaborazione di una rete ampia di associazioni e realtà del territorio, che ha trovato nella sede della Città Metropolitana un luogo simbolico e concreto allo stesso tempo. «Il nostro desiderio è divertirci insieme, fare rete, fare in modo che questi eventi si ripetano con costanza e che le famiglie si sentano sempre più accolte».
Un messaggio che parla di comunità e responsabilità condivisa. «Da soli non siamo niente – sottolinea Sergi – è un muro troppo grande per essere abbattuto da una sola persona. La forza nasce dall’unione di chi crede davvero nel rispetto». Un augurio che diventa visione: spazi pubblici vissuti come casa comune, capaci di restituire serenità anche a chi, durante le feste, affronta difficoltà più profonde.
A rimarcare il valore istituzionale dell’iniziativa è il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace, che riconosce il merito alle associazioni: «Non sempre i palazzi istituzionali sono così aperti alla società civile. Stasera, grazie al mondo del volontariato, abbiamo messo in campo un’iniziativa rivolta totalmente ai bambini, lontana da logiche che non ci appartengono». Un momento conviviale, pensato per offrire serenità a chi non sempre riesce a viverla nel quotidiano, anche attraverso una presenza istituzionale capace di farsi prossimità.
Sulla stessa linea l’intervento di Mary Caracciolo dell’associazione Io Sono Donna, che rivendica la scelta di uno spazio protetto e dedicato: «Abbiamo voluto creare un villaggio bianco di Babbo Natale perché tutti i bambini potessero partecipare in modo inclusivo, in tranquillità e serenità». Giochi, animazione, bolle di sapone e l’incontro con Babbo Natale diventano strumenti semplici ma potenti. «Vogliamo abbattere le barriere, non solo quelle architettoniche, ma anche quelle che spesso esistono nella nostra mente».
Il Villaggio Bianco lascia così un segno che va oltre l’evento: dimostra che l’inclusione può essere pratica quotidiana, che le istituzioni possono farsi spazio vivo e che una città cresce quando sceglie di ascoltare i suoi bambini. È da qui che passa il senso più autentico del Natale: dalla capacità di riconoscersi comunità, senza lasciare indietro nessuno.

