In un’atmosfera sospesa tra il dolore per le perdite subite e il sollievo per un recupero che ha commosso l'intero territorio, la comunità di Cassano riceve una notizia di profonda umanità in vista delle festività, Leonardo Perciaccante, dopo settimane di sofferenza, molto probabilmente in giornata sarà dimesso dall’ospedale di Cosenza e tornerà a casa. Dopo un lungo e drammatico periodo vissuto tra reparti di terapia intensiva e sale operatorie, il giovane potrà riabbracciare i suoi cari tra le mura domestiche, segnando un traguardo fondamentale in una vicenda che ha segnato indelebilmente la coscienza collettiva calabrese.

Leonardo è uno dei sopravvissuti al tragico scontro stradale avvenuto nelle prime ore del mattino del 30 novembre al tristemente noto Bivio Stompi, lungo la Statale 106 Jonica. Un impatto frontale devastante che ha strappato alla vita due giovanissime anime, quelle di Chiara Garofalo e Antonio Graziadio, i cui nomi restano scolpiti nel dolore di un’intera popolazione, e che ha visto un’altra ragazza (minore) lottare con estrema tenacia per superare le gravi ferite riportate. Nonostante la gioia per il rientro atteso per la giornata di oggi, il percorso clinico di Leonardo non può dirsi ancora concluso. Sebbene le dimissioni rappresentino il superamento della fase più critica e acuta, il giovane dovrà continuare a essere seguito con estrema attenzione. Per completare il quadro del recupero fisico, infatti, Leonardo dovrà essere sottoposto a una serie di ulteriori consulti specialistici e visite di controllo nelle prossime settimane. Questi passaggi saranno determinanti per monitorare l'evoluzione dei delicati interventi subiti e per calibrare i passi successivi di una riabilitazione che richiederà ancora tempo e pazienza.

Il cammino che ha portato alle dimissioni odierne è stato una vera e propria prova di resistenza. Subito dopo l'incidente, il trasporto d'urgenza all'ospedale dell'Annunziata di Cosenza aveva dato il via a una serie di cure salvavita cruciali. In quei momenti drammatici, l'equipe medica ha lavorato senza sosta per stabilizzare i parametri vitali di Leonardo, permettendogli di superare il pericolo immediato. Successivamente, il trasferimento all’Ospedale “Mater Domini” di Germaneto, a Catanzaro, si è reso necessario per affrontare la ricostruzione funzionale del volto. Qui, Leonardo è stato sottoposto a due complessi interventi di chirurgia maxillo-facciale alla mandibola. La perizia dei chirurghi e la risposta positiva del giovane hanno permesso di arrivare a questo Natale con la possibilità di un ritorno a casa, seppur con la consapevolezza che il monitoraggio medico resterà costante.

Accanto al ritorno di Leonardo, si registrano segnali di costante ottimismo anche per l'altra giovane coinvolta nel medesimo incidente. Le sue condizioni, seguite quotidianamente dai sanitari, mostrano miglioramenti giorno dopo giorno. La comunità, che ha seguito con il fiato sospeso la sorte di entrambi i ragazzi, accoglie questi aggiornamenti come un segnale di speranza in un quadro che resta, nel complesso, estremamente doloroso. Oltre alle cure fisiche e ai prossimi consulti medici, per Leonardo inizia ora la sfida più silenziosa, quella del recupero psicologico. Dopo le cicatrici visibili, resta il trauma di una notte che rimarrà indelebile nella sua memoria. Elaborare quanto accaduto e la perdita degli amici Chiara e Antonio sarà un percorso che richiederà tempo, forza interiore e il supporto incessante di tutta la sua famiglia.

In questo clima, la cittadinanza di Cassano dimostra ancora una volta la sua grande dignità. Se da un lato c'è sollievo per chi torna a casa, dall'altro la comunità rimane attonita e memore, stringendosi in un abbraccio ideale alle famiglie che oggi affrontano il vuoto lasciato da Chiara e Antonio. La vicinanza verso chi è nel lutto resta il sentimento predominante, in un Natale dove la solidarietà e il rispetto valgono più di ogni parola. Il rientro di Leonardo oggi è un primo, prezioso passo verso una normalità tutta da ricostruire, portando sempre nel cuore il ricordo di chi, troppo presto, ha dovuto salutare la vita.