Una vita terrena spezzata precocemente, ma il ricordo della giovane libraia Luana si perpetua tra i bambini di tutta Italia. Il suo personaggio vive nel libro “Lulù e l'albero delle storie”, presentato nella Biblioteca De Nobili di Catanzaro dall'assessore e soprattutto collega Nunzio Belcaro.

Racconta-storie 

Falsetta

«Il bisogno di scrivere questa storia – ha detto al nostro Network LaC l’autrice Valentina Falsetta, cliente e poi amica della giovane scomparsa – nasce nel momento in cui purtroppo un anno fa la città di Catanzaro ha perduto una bravissima libraia, amica, moglie e figlia che era Luana Vasapollo. Luana era archeologa e libraia amatissima della UBIK di Catanzaro e il bisogno nasce da una domanda specifica: chissà dov'è Luana adesso? E poiché lei si occupava del racconta-storie in libreria vorrei che questa, la sua storia, arrivasse anche a tutti i bambini che ancora non l'hanno conosciuta» 

Quale messaggio?

«Quello di sapersi adattare al cambiamento, che non è una cosa facile tantomeno da  spiegare ai bambini. Per questo – aggiunge la giovane studentessa di Giurisprudenza – bisogna farlo in modo semplice e il più onesto possibile e soprattutto quando perdono una persona, un adulto di riferimento come era nel caso di Luana». 

Mallamaci

Fondamentale, considerando il pubblico di destinazione, la parte grafica.

«Il testo mi ha aiutato molto – ha detto l’illustratrice reggina Francesca Mallamaci – perché affronta il racconto in modo molto delicato e soprattutto ho voluto lasciare comunque un margine di leggerezza tra i personaggi. Il personaggio stesso di Lulu comunque l'ho sempre fatto abbastanza gioioso». 

Segmento che regge

Giuliano

«Nunzio e l'autrice Falsetta – ci ha detto infine l’editore di Coccole books Ilario Giuliano – hanno parlato al nostro cuore e noi col cuore abbiamo risposto. C'è una contrazione del mercato importante però l'editoria per ragazzi continua a tenere. Questo vuol dire che si fa un grande lavoro nelle scuole, un grande lavoro anche nelle famiglie.In Calabria possiamo fare di più, dobbiamo fare di più»