Lo scatto del fotografo specializzato in wedding è stato scelto nell’ambito della competizione Fearless Photographers. Il racconto del drammatico epilogo dietro l’immagine perfetta dell’affetto tra la sposa e suo nonno
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Un abbraccio, le lacrime impossibili da trattenere, un istante sospeso tra la gioia e la malinconia di due vite che si separano. È racchiusa tutta qui, nella semplicità più autentica, la forza della fotografia di Antonino Bevacqua, fotografo di Vibo Valentia, che ha conquistato un premio internazionale nella prestigiosa competizione Fearless Photographers, tra migliaia di professionisti provenienti da tutto il mondo. Lo scatto premiato, pubblicato nella Collection 93 della galleria online Fearless Photographers, ritrae un momento carico di emozione: una sposa abbraccia il nonno nel giorno delle nozze. Un gesto spontaneo, intimo, che racconta più di qualsiasi posa studiata.
«Non è costruita, è accaduta»
«Questa foto ha vinto perché non è costruita, non è posata, non è cercata. È accaduta», racconta Bevacqua. Il fotografo spiega che la scena si è svolta naturalmente, senza alcuna regia. «Il nonno, impossibilitato a salire, attendeva la nipote con lo sguardo colmo d’amore. Lei lo ha visto, lo ha riconosciuto, lo ha raggiunto. Si sono abbracciati. Hanno pianto. E in quell’abbraccio c’è tutto: l’attesa, il legame, la gratitudine, la storia di una famiglia». Una circostanza drammatica rende lo scatto ancora più toccante: una settimana dopo il matrimonio, il nonno è venuto a mancare. «Ma resta lì, in quella foto: vivo, presente, amato. Un ricordo così non ha prezzo. È la dimostrazione che la fotografia non è solo arte, è memoria, è cuore, è testimonianza», aggiunge l’autore.
Il suo scatto, premiato tra le opere più emozionanti e autentiche della competizione, è il simbolo di come la fotografia possa diventare testimonianza viva dell’amore e della memoria familiare. Un abbraccio, un addio, un ricordo eterno: la vita intera racchiusa in un solo click.
Un percorso iniziato a dieci anni
Dietro quell’immagine c’è la storia di una vita dedicata alla fotografia.
«Ho iniziato a dieci anni — racconta Bevacqua — figlio d’arte, con la consapevolezza che entrare in questo mondo significava confrontarsi con giganti. Ma la passione era più forte di ogni timore». A soli diciannove anni apre il suo primo studio fotografico, iniziando un cammino fatto di sacrifici, studio, workshop e continua ricerca. Accanto a lui lavora una squadra affiatata, un team che condivide la stessa visione. «Ogni matrimonio è una storia, ogni coppia un mondo. Noi cerchiamo di raccontarli con sincerità, senza artifici, cercando l’emozione perfetta».
Un riconoscimento e una nuova spinta
A 42 anni, questo premio rappresenta per il fotografo vibonese un punto di orgoglio, ma non un traguardo. «Un riconoscimento mondiale è una scintilla — dice — una spinta a continuare a sognare in grande. La fotografia non è mai un punto d’arrivo: è un viaggio senza fine, alla ricerca dell’emozione perfetta».