Migliaia di fedeli si sono ritrovati oggi a Paravati per il 32° anniversario dell’arrivo della statua della Madonna Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, figura centrale della spiritualità di Natuzza Evolo, la mistica calabrese con le stimmate amata in tutto il mondo. Come ogni anno, il piazzale antistante la chiesa voluta dalla stessa Natuzza si è riempito di pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia – e anche dall’estero – per una giornata di intensa preghiera e profonda commozione.

Oggi 9 novembre, data significativa per la comunità dei devoti di Natuzza Evolo: si celebra infatti il 32esimo anniversario della prima apparizione della Vergine Maria alla mistica, avvenuta nel 1993. Una ricorrenza che ha portato nella Villa della Gioia di Paravati migliaia di persone

L’omelia è stata celebrata da mons. Lucio Renna, vescovo emerito di San Severo, che ha ricordato con parole toccanti la figura della mistica di Paravati: «Natuzza era una donna semplice e umile ed è diventata un tabernacolo di Dio». Un messaggio accolto con emozione dai fedeli, molti dei quali appartengono ai cenacoli di preghiera sparsi in tutto il mondo, segno di una devozione che continua a unire i credenti anche oltre i confini regionali.

Fin dalle prime ore del mattino, decine di autobus hanno fatto sosta nel borgo vibonese: c’è chi è partito da da Crotone, Rogliano, San Marco Argentano, Le Castella, Gizzeria, Latina e perfino Militello in Val di Catania. Tutti uniti dallo stesso sentimento: la devozione verso colei che, per molti, è già santa. «Per me è la mamma delle mamme, insieme alla mia», racconta commossa una donna arrivata da San Marco Argentano. «Vengo ogni anno, a maggio e a novembre. È come tornare a casa». «Siamo partiti alle cinque e mezzo del mattino – racconta un gruppo di fedeli – da più di quindici anni veniamo due volte l’anno. È una devozione che ci chiama, anche con la pioggia o con il freddo. Non potremmo mai mancare». Molti testimoniano di non aver mai incontrato Natuzza, ma di sentirla vicina come una presenza viva: «Per noi è già santa», afferma con convinzione una pellegrina arrivata da Le Castella. «La preghiamo ogni giorno, e sappiamo che lei ci ascolta». Altri, invece, custodiscono il ricordo di un incontro diretto: «L’ho vista da vicino, come io e lei adesso – racconta una donna di Gizzeria – mi sono messa a piangere, lei mi ha fatto un gesto con la mano e mi sono sentita tranquilla, serena. Non la dimenticherò mai». Tra canti, rosari e momenti di raccoglimento, il piazzale della Villa della Gioia si è trasformato in un grande abbraccio di fede. «Venendo qui ti senti più serena – dice una signora di Rogliano – Mamma Natuzza ti dà la forza di andare avanti. Ti dà pace, ti rasserena». Anche i più giovani hanno risposto alla chiamata della fede: «È la prima volta che vengo e sono felicissima – confida una ragazza di 18 anni – è un’emozione diversa, profonda. Prego tanto Mamma Natuzza, mi sento una sua figlia spirituale».