La quiete del silenzio elettorale in vista delle Regionali in Calabria è stata interrotta da un caso istituzionale sollevato dal sindaco di Mormanno, Paolo Pappaterra. Attraverso un video social rivolta ai suoi concittadini, la massima carica istituzionale della città ha annunciato il rinvio della "Basta guerra, una fiaccolata per Gaza e tutte le guerre nel mondo" prevista per sabato 4 ottobre, data simbolica di San Francesco, Patrono della Pace.

Secondo quanto narrato nel video, la decisione sarebbe scaturita da un invito formale delle autorità a differire l’evento per via della coincidenza con lo svolgimento del turno elettorale regionale. Il caso sarebbe poi degenerato, secondo quanto appreso dal video diffuso dal sindaco Pappaterra, con un inatteso provvedimento dell’autorità provinciale che ha revocato il dispositivo di sicurezza già precedentemente disposto per la manifestazione.

Il nucleo della polemica sollevata dal sindaco Pappaterra risiede nel contrasto tra il diritto universale di manifestare per la pace e i cavilli della legge sulla propaganda elettorale. Pappaterra, pur non volendo creare "scontri istituzionali," ha espresso con forza la sua perplessità: «Non c'è nessuna legge che vieta nel nostro ordinamento giuridico – dice - non c'è nessuna legge che vieta una manifestazione di pace, un diritto tra l'altro sancito nella Carta dell'uomo. Non c'è nessuna legge che vieta anche nel silenzio elettorale delle manifestazioni di pace».

Le autorità avrebbero evidentemente interpretato l'evento sotto l'ottica della cosiddetta "propaganda indiretta" – il pensiero del sindaco Pappaterra - temendo forse che la partecipazione di un sindaco, pur senza interventi espliciti, potesse influenzare l'orientamento di voto a favore o contro candidati specifici: «Diciamo che io non trovo il nesso rispetto alla guerra che sta avvenendo a Gaza e nei paesi del mondo rispetto ai candidati calabresi – continua la dichiarazione del massimo cittadino di Mormanno - sarà un qualcun nesso che io – ha chiosato il sindaco - non riuscirò anche sforzandomi mai a trovare». 

Il sindaco ha inoltre evidenziato di non essere stato invitato a un Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica tenutosi il 30 settembre, comitato nel quale, a suo dire, avrebbe dovuto partecipare in qualità di membro di diritto e che ha preceduto la revoca. Per ottenere una «ricostruzione dettagliata, analitica e meritorio di questa vicenda» Pappaterra ha annunciato di aver chiesto chiarimenti non solo alle preposte autorità provinciali ma anche al ministro degli Interni Matteo Piantedosi e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 

L'iniziativa, pensata come una "fiaccolata silenziosa" con sole tre letture di poesie affidate a bambini e ragazzi minorenni, è stata rinviata con grande dispiacere da parte dell'amministrazione e dei cittadini, in particolare dei più giovani. Nonostante l'amarezza per la sospensione, il video di Pappaterra affidato ai social si è già trasformato in una mobilitazione. Il sindaco ha infatti invitato tutti i sostenitori a organizzare l'iniziativa in una prossima data, anticipando che le telefonate di solidarietà da parte di altri sindaci e associazioni della Calabria stanno già confluendo per rendere la futura marcia "ancora più numerosa" e, citando le sue parole, «silenziosa ma estremamente rumorosa» nella sua protesta pacifica.