Un istituto che forma i professionisti del mare e garantisce lavoro in tempi record, ma che ogni giorno deve fare i conti con i disagi dei trasporti. È l’Istituto Tecnico Nautico di Pizzo, realtà formativa di punta per l’intero Mezzogiorno, diretto da quest’anno dal dirigente Giuseppe Sangeniti.

«Abbiamo circa 500 studenti distribuiti in 23 classi - spiega il Preside -. Numeri importanti, che ci consentono di proseguire su una rotta fatta di innovazione, qualità formativa e collaborazione con il territorio».

Una crescita costante che, come sottolinea Sangeniti, si traduce in opportunità concrete di lavoro per i diplomati: «La nostra scuola riesce a intercettare i bisogni del territorio, ecco perché molti dei nostri ragazzi trovano occupazione già pochi mesi dopo il diploma. È il nostro compito prioritario: formare giovani pronti a entrare subito nel mondo del lavoro».

Il legame con il territorio resta forte: numerose aziende del comparto portuale e logistico calabrese collaborano con l’istituto per stage, progetti PCTO e percorsi di orientamento.

«Il Nautico di Pizzo - ha ricordato Sangeniti - è una risorsa formativa e occupazionale per l’intera regione, capace di unire la tradizione marittima calabrese con le nuove competenze tecnologiche richieste dal mondo del lavoro».

Ma nonostante i successi, l’Istituto deve fronteggiare un ostacolo rilevante: la difficoltà nei collegamenti.

«Oltre il 70% dei nostri studenti è pendolare, molti provengono anche da fuori provincia - sottolinea Sangeniti -. Questo comporta disagi notevoli. Ringraziamo il Comune di Pizzo, la Provincia e Ferrovie della Calabria per gli sforzi compiuti, ma si può e si deve fare di più».

Il dirigente lancia quindi una proposta concreta: «Riaprire al più presto la stazione ferroviaria di Prangi, che si trova a due passi dal nostro istituto. Consentirebbe agli studenti di impiegare meno tempo negli spostamenti e migliorerebbe la qualità della vita».

Accanto a questa richiesta, anche un’idea che guarda al futuro: la creazione di un convitto studentesco, per permettere ai ragazzi provenienti da lontano di fermarsi a Pizzo durante la settimana.

«In questo modo – aggiunge il Preside – potremmo coniugare vita quotidiana e studio, rendendo l’esperienza formativa più completa e sostenibile».