Alle presenza del sindaco di Rende Sandro Principe, del rettore uscente dell’Università della Calabria Nicola Leone e del commissario per l’edilizia sanitaria Claudio Moroni, sottoscritto lo schema di accordo. Il Governatore: «Niente campanilismi»
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E’ stato firmato oggi in Regione lo schema di accordo per il nuovo ospedale di Cosenza che sorgerà ad Arcavacata nei pressi dell’Unical. A suggellare la storia intesa il presidente Roberto Occhiuto, il sindaco di Rende Sandro Principe, il rettore uscente dell’Università della Calabria Nicola Leone e il commissario per l’edilizia sanitaria Claudio Moroni.
«Il risultato ottenuto con la nascita del Policlinico universitario è importante non solo per la provincia di Cosenza, ma per tutta la Calabria – ha detto il Governatore -. Avevamo già un insediamento di eccellenza, la facoltà di Medicina di Catanzaro, ma evidentemente non bastava. La nostra regione ha ancora un forte bisogno di medici e di specialisti, e per ridurre la mobilità passiva sanitaria occorre potenziare la formazione universitaria. Servono più facoltà di Medicina e più poli di eccellenza. Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro dell’Università della Calabria, al rettore Nicola Leone e al sostegno convinto della Regione. Abbiamo investito su un nuovo polo di qualità, capace di attrarre scienziati e medici di altissimo livello. È naturale, quindi, pensare a un ospedale che sia anche policlinico universitario, vicino al luogo dove si formano i saperi e studiano gli studenti».
Occhiuto, il nuovo ospedale e le polemiche di Cosenza
Riguardo alle polemiche sulla localizzazione a Rende, Occhiuto ha aggiunto: «Cosenza è la mia città, e ovviamente la considero con grande rispetto e affetto. Ma il mio compito, da presidente della Regione, è fare ciò che è giusto, non ciò che conviene ai campanili. Nell’area urbana di Cosenza, a Rende, abbiamo l’università più innovativa del Paese, con una facoltà di Medicina che sta attirando personalità di spicco come la professoressa Melfi, il dottor Maselli, il professor Vommaro e tanti altri. È un patrimonio che dobbiamo valorizzare. Chiudersi in ragionamenti asfittici non è degno di chi deve guidare i territori con una visione di lungo periodo. In tutta Italia, ormai, i nuovi ospedali si costruiscono fuori dai centri cittadini: lì dove ci sono le università. È dunque una scelta logica e moderna realizzare il Policlinico in prossimità del campus Unical. Lo conferma anche il documento tecnico che abbiamo commissionato lo scorso febbraio, individuando proprio quell’area come la più idonea».
Infine, il presidente ha voluto ricordare l’impegno condiviso con il rettore: «Se oggi possiamo parlare di un Policlinico universitario, dove si farà non solo assistenza ma anche ricerca e didattica, lo dobbiamo alla collaborazione con l’Università e alla visione del professor Leone. Stiamo costruendo una struttura da 750 posti letto, uno dei poli sanitari più grandi del Mezzogiorno. Governare la sanità non è semplice, ma questo progetto rappresenta un passo decisivo per rafforzare il sistema sanitario calabrese e per dare ai nostri giovani l’opportunità di formarsi e restare qui, nella loro terra».

