Papa Leone XIV ha incontrato in Vaticano i membri dei capitoli generali dell’Ordine della Santissima Trinità e degli Schiavi. È stata questa l’occasione per donare al Papa un oggetto prezioso proveniente dalla Calabria, che ha molto affascinato il Santo Padre. Si tratta di una croce preziosissima rappresentante la Santissima Trinità, nel concetto che appartiene a Gioacchino da Fiore, l’Abate che l’ha immaginata e rappresentata nel suo Liber figurararum.

A realizzare la Croce sono stati gli Orafi Spadafora di San Giovanni in Fiore, eredi di Giovan Battista Spadafora, noto in Italia e all’estero come l’orafo delle madonne, mentre costante è stata la sua presenza nel mondo della chiesa e in Vaticano nei momenti liturgici più importanti.

Uno dei fratelli Spadafora, Giuseppe, ha consegnato il dono direttamente al Santo Padre. Spadafora non ha nascosto la sua emozione nel momento in cui il Papa lo ha ascoltato e gli ha rivolto i ringraziamenti per l’opera. “Questo incontro, ha detto Spadafora, è stato reso possibile grazie ad una cara amica che vive negli States, Angie Ripullo. È stato poi grazie ai nostri studi se abbiamo realizzato l’opera, prendendo essenzialmente spunto dal Liber figurarum di Gioacchino da Fiore, che con le sue figure ha immaginato la Trinità nei cerchi concentrici, rappresentando il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

È da qui che è nata l’ispirazione illuminata dell’abate calabrese, e grazie ai suoi studi e alle sue elaborazioni, il suo pensiero si è diffuso in tutto il mondo fino ad essere egli stesso definito “maestro della civiltà europea”. 

Con la raffigurazione della croce, nello spirito gioachimita, Giuseppe Spadafora si è presentato davanti al Santo Padre che ha accolto e apprezzato il tema del gioiello. La sua realizzazione è stata lunga e accurata, ed è nata così una croce realizzata completamente a mano nel laboratorio Spadafora di San Giovanni in Fiore. Un lavoro che il Santo padre ha gradito molto.

L’arte orafa di Spadafora è conosciuta in tutto il mondo, soprattutto per le preziose corone divenute col tempo, patrimonio d’arte sacra: “Alfiere di questa tradizione è stato mio papà Giovanni Battista Spadafora, ha detto Giuseppe, che ha incontrato Papa Luciani quando era ancora Patriarca di Venezia, poi Giovanni Paolo II nell’84 e tantissimi altri incontri fino al Giubileo. Poi a seguire, noi figli abbiamo visto più volte Papa Francesco”.

L’attività orafa di Spadafora, iniziata nel 1700, continua su più fronti: proprio in questi giorni è stato realizzato un calice interamente in oro. Si tratta di oltre 2 kg del prezioso metallo, donati da benefattori anonimi. Il calice è stato donato al santuario della Madonna di Pompei, così come altri calici si trovano in altrettanti santuari, e oltre 150 corone realizzate negli anni, sono le realizzate per diverse statue di santi.