L’autrice Giusy Ferraina: «Con il mio volume ho cercato di colmare un vuoto relativo alle nuove tendenze e al marketing»
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Giusy Ferraina, giornalista enogastronomica calabrese, direttrice del magazine Radio Food e penna autorevole del panorama del food & wine italiano, negli studi del nostro network, ospite dello spazio L’Intervista, ha presentato in anteprima la sua ultima pubblicazione: Pizza (Re)connection, il libro sulla pizza che non c’era. Il volume, realizzato per la collana di Dario Flaccovio Editore “Accadde Domani FuTurismo” è un’analisi puntuale del panorama pizza con tendenze, consigli e strategie innovative per pizzaioli ultramoderni e va al di là dell’antropologia del piatto più amato al mondo e delle tecniche di impasto, lievitazione e cottura.
«Non ho voluto parlare di ricette, di impasti o di storie della pizza, perché di libri in questi termini ne sono stati dati alle stampe a bizzeffe – ha detto la giornalista ospite del nostro network - Ho cercato di colmare un vuoto relativo alle tendenze ed al marketing. Si parla poco di imprenditoria della pizza, di marketing della pizza. Noi stessi in qualità di giornalisti di settore, sui magazine parliamo di tendenze senza tuttavia offrire consigli sul come fare business. Perché va ricordato che il pizzaiolo non è solo un artigiano ma è anche un imprenditore. Di conseguenza c'è bisogno di avere delle strategie, di conoscere il marketing, di sapersi comunicare, sapersi posizionare con il proprio target raccontando una storia senza snaturarla».
Redattrice per Pizza e Pasta Italiana, Identità Golose, Gambero Rosso, La Madia Travelfood e collaboratrice anche di prestigiose guide di settore, Giusy Ferraina sarà presente all’evento DeGusto in programma a metà novembre a Catanzaro, anche per dialogare con i player del settore della pizza regionale e offrire una sintesi dei contenuti del suo libro, già disponibile su Amazon.
«L’idea di questo volume nasce dall’osservazione diretta del mondo pizza, grazie alle varie collaborazioni giornalistiche e alla partecipazione come giurata al Campionato Mondiale della Pizza – ha detto ancora Giusy Ferraina - Un punto di osservazione privilegiato su novità e tendenze, sui pizzaioli illuminati che lanciano format di successo e su chi, invece, si adegua con il solito copia e incolla dell’idea vincente di turno.
Intervista dopo intervista, ho avuto la fortuna di confrontarmi con numerosi pizzaioli, rendendomi conto che spesso ciò che mancava era proprio la progettualità, l’unicità differenziante per costruire una propria brand identity. Così nasce questo progetto editoriale, che ritengo utile e mi auguro venga accolto con lo stesso entusiasmo con cui l’ho scritto. Perché per essere al passo con i tempi, bisogna essere visionari, ultramoderni e proiettati nel futuro».
Nel corso dell’intervista la giornalista si è anche focalizzata su alcuni case histories approfonditi nelle pagine del libro: «C’è un aspetto tutt’altro che secondario come quello della sostenibilità – ha sottolineato – con le pizzerie attente alla stagionalità dei prodotti come quella di Ciccio Vitiello di Caserta e del suo orto attiguo alla pizzeria che gli garantisce una filiera a chilometro zero». E poi sempre sotto il profilo della sostenibilità Giusy Ferraina ha posto l’esempio di «Gianni Di Lella che a Maranello nella sua pizzeria La Bufala ha reimpostato tutto il design, tutta la sua struttura ricorrendo al riciclo dei materiali. Anche lui poi attinge le materie prime dalla sua campagna. In Calabria c’è l’esempio di Daniele Campana a Corigliano-Rossano, un grande filosofo della pizza in teglia».
Nell’ultima parte dell’intervista, Giusy Ferraina ha messo in evidenza i passi in avanti compiuti dalla Calabria negli ultimi anni, dove «è tornato in auge il localismo, il prodotto tipico e anche il ristorante con la ricetta tipica, cosa che prima un po' si era persa. Ora tutto questo sta ritornando, si ritrova nelle guide dove c'è molto più spazio per la Calabria. Gambero Rosso, nell'ultimo numero ha pubblicato un articolo sui vini calabresi che non sono più la cenerentola del vino italiano. E poi stiamo assistendo ad una crescita complessiva della professionalità nel settore dei pubblici esercizi; le nuove generazioni si stanno avvicinando sempre di più ad una ristorazione di valore, a un servizio di sala diverso, più curato».

