Salvini rinnova l’auspicio dello scorso anno: «Cantieri al via per l’inizio dell’estate». Ciucci fa riferimento a un risarcimento pari al 10% del valore dell’appalto in caso di stop ai lavori. Ma l’indennizzo si chiarirà nel contratto di concessione
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Il governo è pronto a firmare i contratti per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Ma, in caso di uno stop, il prezzo da pagare potrebbe essere altissimo: fino a 1,5 miliardi di euro di penale a favore del consorzio Eurolink, guidato da Webuild. Una somma monstre, calcolata sul valore complessivo dell’opera.
Il dato emerge da una risposta data da Pietro Ciucci, amministratore delegato della società pubblica Stretto di Messina, al Fatto Quotidiano, durante un incontro al ministero delle Infrastrutture voluto ieri, lunedì 19 maggio, da Matteo Salvini per illustrare le future procedure antimafia legate ai lavori.
Salvini: «Cantieri del Ponte per l’inizio dell’estate»
«I cantieri partiranno per l’inizio dell’estate», ha dichiarato Salvini che, in effetti, questa promessa l’aveva già fatta un anno fa. Alla domanda sull’ammontare delle penali, Ciucci ha inizialmente evitato una risposta diretta, limitandosi a spiegare che i vecchi contratti stipulati nel 2005 con Eurolink saranno aggiornati solo dopo il via libera definitivo del progetto da parte del Cipess, atteso «entro fine giugno».
Successivamente, lo stesso Ciucci ha ammesso che «le penali sono quelle previste dal codice degli appalti», che possono raggiungere il 10% del valore dell’intera opera. Considerando i 14,5 miliardi indicati nel Documento di economia e finanza, la cifra potenziale è appunto pari a 1,45 miliardi di euro. Una clausola che scatterebbe «se qualcuno la ferma».
Non sarebbe la prima volta. Già nel 2009 fu firmato un atto aggiuntivo che garantiva a Eurolink una penale anche senza il via libera del Cipess. Quando il governo Monti bloccò l’opera nel 2012, Webuild chiese 700 milioni di danni. La richiesta fu respinta in primo grado, ma con il nuovo via libera la penale verrebbe blindata.
Ponte sullo Stretto, le procedure antimafia
L’indennizzo andrà definito nel dettaglio nel contratto di concessione. Intanto il ministero accelera: ieri Salvini ha convocato un tavolo di esperti antimafia, mentre il ministro dell’Interno Piantedosi ha annunciato controlli speciali: «Useremo la struttura centralizzata per la prevenzione antimafia del ministero, già impiegata per le Olimpiadi e per la ricostruzione post-sisma».
I controlli si articoleranno in due fasi: accertamento rapido con prefetture e Dia, poi una seconda verifica più approfondita. Riguarderanno non solo i cantieri, ma anche l’alloggio degli operai e l’esproprio dei terreni, alcuni dei quali apparterrebbero a soggetti in odore di mafia.