Il garante regionale per la tutela delle Vittime di reato, Antonio Lomonaco, figura istituito in Calabria due anni fa, nel 2023, ha presentato oggi a Reggio, presso il polo culturale Mattia Preti di palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria, la sua prima relazione annuale relativa alle attività del 2024. «Questa relazione non è solo un bilancio di attività. È un atto di responsabilità. È il nostro modo, umile ma fermo, di dire: noi non dimentichiamo. E noi non arretriamo. Diamo voce al silenzio e ad Abele in un sistema che si occupa quasi solo di Caino».

In una giornata così pregna di significato, a 33 anni dalla strage di Capaci, l’incontro si è aperto con un richiamo doveroso alla memoria.

«Un boato squarcia l’autostrada tra Palermo e Capaci. In quel momento non muoiono solo un giudice e la sua scorta. In quel momento, per un attimo, sembra morire l’Italia intera.

Ma da quel cratere non è nato solo dolore. È nata anche una nuova coscienza civile. Oggi, nel giorno in cui ricordiamo Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, non possiamo che chinare il capo con rispetto e gratitudine. Ma non basta ricordare: dobbiamo raccogliere il testimone».

All’incontro hanno partecipato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, il segretario generale e il direttore generale del Consiglio regionale, rispettivamente Giovanni Fedele e Sergio Lazzarino, oltre i colleghi garanti regionale per la Salute, Anna Maria Stanganelli, per i diritti delle Persone sottoposte alla limitazione della libertà personale, Giovanna Russo, e per i diritti delle Persone con disabilità, Ernesto Siclari.

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