VIDEO | Iniziativa promossa dagli studenti con la partecipazione di magistrati, docenti universitari, rappresentanti politici e istituzionali: «Siamo convinti di doverci impegnare in prima persona per diffondere nelle nuove generazioni la cultura della lotta alle organizzazioni mafiose»
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L’auditorium Giovanni Paolo II della sede di Rende del liceo classico Gioacchino da Fiore ha ospitato una giornata di studi dedicata a Piersanti Mattarella, indimenticato presidente della Regione Sicilia assassinato il 6 gennaio 1980, fratello dell’attuale presidente della Repubblica, considerato simbolo del rinnovamento democratico e della politica al servizio del bene comune. Trasparenza, partecipazione e legalità i temi portanti di una iniziativa organizzata dagli stessi ragazzi frequentanti l’istituto di istruzione secondaria di secondo grado, sotto il coordinamento del docente Pasquale La Valle, nell’ambito di un percorso di potenziamento tecnico-giuridico e di formazione extracurriculare attivato dalla scuola.
Iniziativa partecipata
L’appuntamento, predisposto in sinergia con l’Associazione Nazionale insigniti dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, ha registrato gli interventi di figure di spicco della magistratura, del mondo accademico, della comunicazione e della politica locale. Sono tra gli altri intervenuti il vicepresidente del Consiglio regionale Pierluigi Caputo, il sindaco di Cosenza Franz Caruso e poi Ercole Giap Parini, direttore del dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Università della Calabria, Biagio Politano, giudice del tribunale di Castrovillari, Claudio De Luca, presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Cosenza. Il dibattito, moderato da Giovanna Bergantin, giornalista e presidente dell’Associazione Nazionale Donne Elettrici, è stato concluso da Vincenzo Capomolla, Procuratore della Repubblica di Cosenza.
Ragazzi in prima linea
Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, fratello del compianto presidente della Sicilia, ha fatto pervenire un messaggio di sostegno alla manifestazione. «Abbiamo promosso questa iniziativa di studio – ha detto al nostro network Matteo Verardi, rappresentante degli studenti e delle studentesse – nella convinzione di doverci impegnare in prima persona per diffondere nelle nuove generazioni la cultura della lotta alle mafie. La conoscenza, l’istruzione, il sapere sono le armi più forte che possediamo. Siamo stati onorati di ricevere un commosso saluto dal Quirinale. Oltre alla figura di Mattarella la nostra attenzione è focalizzata anche su altri uomini dello Stato come Rosario Livatino, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino. Persone che hanno operato dalla parte giusta e che per noi continuano a rappresentare una bussola».
Laboratorio di democrazia
L’eredità morale di Piersanti Mattarella, si legge in una nota diffusa a margine del dibattito, rappresenta una guida preziosa per una scuola che essere davvero laboratorio di democrazia, palestra di responsabilità e coscienza critica. Il suo esempio ricorda che la legalità non è un principio astratto, ma una pratica quotidiana che si costruisce con scelte concrete, coerenza personale e rispetto profondo delle istituzioni. Il sacrificio di Mattarella è un monito, ma anche una chiamata all’impegno. E la scuola ha il compito di educare al senso civico, alla responsabilità, alla partecipazione consapevole. Formare giovani capaci di immaginare e costruire una pubblica amministrazione libera dalla corruzione, orientata al bene comune, è oggi un compito irrinunciabile. «Abbiamo prodotto un ricordo costruttivo della figura di Piersanti Mattarella – ha detto il procuratore Capomolla – I giovani dimostrano ogni giorno di più di non essere insensibili a certe tematiche. A prescindere dai luoghi comuni, quando riconoscono interlocutori o modelli credibili, sono pronti a cimentarsi, a mettersi in gioco per diventare testimoni di questi valori altissimi che sono la giustizia e l'affermazione della legalità».