La cantautrice pugliese conquista la giuria con “Pelle D’Oca”, dedicata a chi è costretto a cambiare casa, mentre Paola Iezzi riceve un riconoscimento speciale per l’impegno sociale che ha mostrato negli anni. Poi lancia un monito agli adulti: «Devono trasmettere ai ragazzi un sentimento attivo verso il futuro, anche se non è facile»
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È Rossana De Pace la vincitrice della sedicesima edizione di Music For Change, uno dei più prestigiosi premi musicali italiani ed europei dedicato ai diritti civili. In finale, insieme alla cantautrice pugliese, sono arrivati La Noce, Dimaggio, Giulia Leone, No Dada e Alice Caronna, che hanno così coronato un percorso iniziato lo scorso maggio e partito da oltre 900 artisti iscritti.
L’evento, organizzato dall’Associazione Musica contro le mafie e diretto artisticamente da Gennaro De Rosa, si è concluso venerdì mattina al Teatro Rendano di Cosenza, davanti a un pubblico entusiasta composto da studenti e insegnanti provenienti da diversi istituti superiori dell’hinterland cosentino.
A condurre la serata è stata la cantautrice e producer Elasi, mentre a giudicare i finalisti è stata una giuria mista, formata da sei giovani spettatori selezionati tra il pubblico e dagli Artist Decider Avincola, Giorgieness e Roberta Giallo. Tra gli ospiti anche acquachiara, vincitrice della precedente edizione, che ha portato sul palco la sua energia e la sua esperienza.
Gli artisti in gara hanno composto i loro brani durante la residenza artistica “Sound Village” di Cosenza, una settimana di lavoro creativo in cui hanno collaborato con producer, autori e tutor per trasformare le idee in canzoni compiute. Ogni partecipante ha scelto di affrontare uno dei sette macro-temi ispirati all’Agenda ONU 2030: Resistenze e Democrazia, Ambiente ed Ecologia, Cittadinanza Digitale e Cyber-Risk, Parità di Genere e Diritti LGBTQ+, Lavoro e Dignità, Migrazioni e Popoli, Disuguaglianze e Marginalità Sociale.
Rossana De Pace ha conquistato la vittoria con “Pelle D’Oca”, un brano ispirato al tema Migrazioni e Popoli, che affronta con intensità e delicatezza il viaggio umano e simbolico di chi cerca una nuova casa. «Pelle d’oca è un invito a non smettere di avere la pelle d’oca – racconta la cantautrice pugliese ai nostri microfoni –. Con questo gioco di parole voglio dire che non dobbiamo e non possiamo smettere di provare brividi di fronte alla disumanità e all’orrore».
La sua canzone è, però, anche un invito al riconoscersi, all’empatia: l’idea è che siamo tutti sotto lo stesso cielo e che la nostra pelle è la stessa di qualsiasi altro uomo o donna nel mondo: «Ho scritto questa canzone pensando anche al genocidio di Gaza, perchè è giusto riconoscere e denunciare. Le canzoni – chiosa - sono magiche perché riescono a fermare nel tempo qualcosa che accade dentro di noi e, allo stesso tempo, nel mondo. Sono una fotografia».
Oltre al titolo, la cantautrice si è aggiudicata un montepremi di 10.000 euro per la realizzazione di un tour, l’apertura del Concerto dell’Uno Maggio Libero e Pensante di Taranto 2025, e la partecipazione a diversi eventi in partnership con Music For Change, tra cui il Be Alternative Festival di Cosenza: «Sì, effettivamente questo premio calza a pennello e apre uno squarcio per la mia carriera – aggiunge la cantautrice – anche perché a breve uscirà il mio nuovo album, ‘Diatomee’».
Rossana De Pace sarà inoltre protagonista di un’esibizione a Casa Sanremo, sul main stage durante la settimana del Festival, dove riceverà un’opera realizzata dal maestro orafo Michele Affidato, autore dei premi ufficiali della kermesse sanremese.
Paola Iezzi special Guest
Oltre al contest, Music for Change assegna ogni anno un riconoscimento speciale a un artista affermato che, nel corso della propria carriera, si sia distinto per l’impegno civile. Per l’edizione 2025, il premio è stato attribuito a Paola Iezzi, celebre metà del duo Paola & Chiara, protagonista di numerosi successi internazionali tra i primi anni Duemila e gli ultimi anni. L’artista ha commosso il pubblico con delle esibizioni acustiche di grande sensibilità, tra cui due cover internazionali e i successi della coppia “Furore” e “Vamos a bailar”.
Oltre a essere fenomenale sul palco, però, Paola Iezzi si è fatta appunto notare per la sua costante attenzione ai diritti civili e alla libertà individuale, temi che ha sostenuto con coerenza e sensibilità: «Accolgo con profonda gratitudine questo riconoscimento – afferma – ma credo che rappresenti soprattutto il pretesto per riportare l’attenzione su tematiche fondamentali. Sento di condividere questo premio con tutte le persone che, ogni giorno, si impegnano forse più di me per affermare il valore della diversità e contrastarne l’isolamento».
Incalzata poi, anche in qualità di giudice di X Factor, sul tema della presunta disattenzione dei più giovani rispetto alle questioni sociali e culturali del nostro tempo, l’artista replica con lucidità: «Non credo che i ragazzi siano davvero indifferenti. Piuttosto, esiste un divario sempre più marcato tra nuove e vecchie generazioni, e questo è un motivo di dispiacere. La responsabilità, però, è soprattutto degli adulti: troppo spesso non riusciamo a trasmettere ai giovani un sentimento attivo verso il futuro, anche perché molti adulti si sottraggono ormai al proprio ruolo. Mi auguro – conclude – che gli adulti smettano di fare i bambini».
Ancora una volta, dunque, Music For Change conferma la sua natura di laboratorio artistico e umano, in cui la musica si fa linguaggio di consapevolezza, impegno e trasformazione sociale. Sul palco del Rendano, tra le parole, le melodie e le emozioni condivise, è emersa una visione comune: quella di un’arte capace di raccontare il presente e di ispirare un futuro più giusto e inclusivo.
In un tempo in cui spesso prevale l’indifferenza, il festival dimostra che la musica può ancora unire, far riflettere e accendere coscienze – perché il cambiamento può iniziare anche dal “furore” di una canzone.