Dopo circa quattro secoli chiude a Rossano il Monastero delle Monache Clarisse Urbaniste d'Italia.
Un momento certamente triste per l’intera comunità, abitata da sempre alla presenza delle monache che hanno educato e accolto generazioni di rossanesi, nel centro storico. La notizia giunge dall’Arcidiocesi ed è stata comunicata dall’arcivescovo, mons. Maurizio Aloise.
I motivi – non ufficiali – sarebbero da ricondursi ai costi di gestione del convento
, sito nel quartiere Villaggio Santa Chiara, per una comunità claustrale ridotta a due sole monache, peraltro ultraottantenni.
Chiude, insomma, un’istituzione, un simbolo di comunità e cristianità, mentre le due sorelle saranno trasferita altrove. Tra i sedici conventi dell’ordine monastico in Italia, quello di Rossano era quello situato più a sud, dopo Napoli e Altamura.

Mons. Aloise: «Numerosi tentativi per preservare la presenza monastica»

«Nei giorni scorsi, l'Arcivescovo, mons. Maurizio Aloise – riferisce la nota diffusa dall’Arcidiocesi di Rossano-Cariati – è stato informato, tramite lettera ufficiale inviata dalla Federazione "S. Chiara d'Assisi" delle Monache Clarisse Urbaniste d'Italia, della sofferta decisione di procedere alla chiusura del Monastero "Santa Chiara", sito nel centro storico di Rossano. Dopo anni di riflessione e discernimento, in ottemperanza alle norme del Codice di Diritto Canonico e all'Istruzione Cor Orans del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, la Federazione è giunta alla conclusione che non sussistono più le condizioni necessarie per mantenere attiva la comunità monastica».
Nella nota è spiegato come siano stati «numerosi» i tentativi messi in atto «dall'Arcivescovo e dalla Madre Federale per preservare la presenza delle Monache Clarisse che, per secoli, hanno rappresentato un faro di fede, di preghiera incessante, di accoglienza e di carità per l'intera Arcidiocesi. Tuttavia, alla luce di quanto stabilito dal n. 70 della Istruzione Cor Orans, si è resa inevitabile, seppur dolorosa, la decisione della chiusura».

Peraltro, quella delle Clarisse «è la seconda comunità religiosa presente nel territorio diocesano che, nel giro di pochi giorni – prosegue la nota dell’Arcidiocesi – si vede costretta a chiudere a causa della progressiva mancanza di vocazioni religiose. Il 7 giugno scorso, infatti, la parrocchia di San Giovanni Calybita in Caloveto ha salutato le Suore Compassioniste Serve di Maria, che per 15 anni sono state un punto di riferimento solido per la comunità. Un segno dei tempi che interpella tutta la Chiesa a una rinnovata riflessione sulla vita consacrata e sulla responsabilità di accompagnare e sostenere i giovani nel discernimento vocazionale».

«L'Arcivescovo, pur avvertendo la tristezza per questo evento, invita tutta la Chiesa diocesana a lodare e ringraziare il signore per il dono che le Monache Clarisse sono state per la nostra comunità, nello spirito della loro fondatrice, Santa Chiara d'Assisi. Lunedì 30 giugno alle ore 18.30, nella cappella del Monastero – conclude la nota – si svolgerà una celebrazione eucaristica a cui tutta la comunità è invitata a unirsi nella preghiera di ringraziamento a Dio per la presenza e il servizio donato dalle Monache Clarisse nel nostro territorio».
Si chiude, insomma, così malinconicamente una pagina di storia secolare della città.

Nel territorio dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati l’unico baluardo monastico rimane, adesso, il Monastero delle monache Agostinane, aperto nel 2009 nella montagna rossanese in quella che era la residenza estiva degli arcivescovi. Una presenza voluta, allora, dal priore generale degli agostiniani, padre Robert Francis Prevost, oggi papa Leone XIV.