Nella sala conferenze del Centro servizi per il volontariato di Vibo Valentia si è svolto un confronto pubblico, articolato in più voci, dedicato ai temi dei diritti, del lavoro e delle politiche sociali, in vista dello sciopero generale nazionale proclamato dalla Cgil per il prossimo 12 dicembre.

Il dibattito si è concentrato sulla Legge di bilancio del governo nazionale, esaminata anche alla luce dei dati contenuti nella relazione semestrale della Banca d'Italia e nel Bilancio sociale dell'Inps. All'incontro hanno preso parte dirigenti sindacali della Cgil, lavoratori, esponenti politici e istituzionali, insieme a rappresentanti del mondo associativo e del volontariato.

La Legge di bilancio del governo nazionale, i dati della relazione semestrale della Banca d’Italia e quelli del Bilancio sociale dell’Inps sono stati al centro di un incontro promosso, a Vibo Valentia, dalla Cgil, in vista dello sciopero generale di venerdì 12 dicembre

Le conclusioni sono state affidate al segretario generale della Cgil Area vasta, Enzo Scalese, che ha richiamato le principali criticità emerse. Al centro del suo intervento una Legge di bilancio nazionale descritta come povera di visione e caratterizzata da risorse limitate: «Cercheremo di lanciare un messaggio forte con questo sciopero, coinvolgendo anche i giovani, dato che è necessario creare condizioni favorevoli al loro futuro in questo territorio che presenta troppe criticità, c'è bisogno di una mobilitazione forte che parta da qua, dai nostri territori». Secondo quanto emerso dal confronto, la manovra non affronta i nodi strutturali del Paese, non risponde alle fragilità sociali e non indica una direzione chiara di sviluppo.

Tra gli interventi anche quello dell'ex consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, che ha osservato: «Direi che questo territorio oggi è più debole avendo una rappresentanza istituzionale ridotta in consiglio regionale. Il nostro compito è ragionare e capire cosa non ha funzionato e soprattutto capire perché questa provincia continua ad essere periferico nelle scelte del governo regionale».

Ampio spazio è stato riservato anche alla situazione economica e sociale della Calabria. Pur registrando un miglioramento del prodotto interno lordo regionale, è stato evidenziato come tale crescita non produca effetti sufficientemente rilevanti sul piano occupazionale, sociale ed economico-produttivo. L'aumento dell'occupazione, in particolare, è stato ricondotto in larga parte alla diminuzione della popolazione in età lavorativa, compresa tra i 15 e i 64 anni.

I dati richiamati delineano un quadro ancora critico. La Calabria, con un tasso di occupazione pari al 48 per cento, resta distante dagli obiettivi nazionali ed europei, fissati tra il 62 e il 75 per cento. Diminuiscono le assunzioni a tempo indeterminato, mentre aumentano quelle con contratti a tempo parziale. Restano elevati i livelli di povertà relativa e assoluta, tra i più alti a livello nazionale, così come la percentuale di giovani Neet tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano.

L'obiettivo indicato è quello di costruire un fronte ampio per sollecitare, a tutti i livelli di governo, una maggiore attenzione alla difesa di salari e pensioni e al miglioramento dell'accesso ai servizi pubblici essenziali — sanità, istruzione e trasporti — con particolare riferimento al territorio vibonese.

La Legge di bilancio del governo nazionale, i dati della relazione semestrale della Banca d’Italia e quelli del Bilancio sociale dell’Inps sono stati al centro di un incontro promosso, a Vibo Valentia, dalla Cgil, in vista dello sciopero generale di venerdì 12 dicembre