VIDEO | Il sodalizio nato da un gruppo di volontari chiede la collaborazione di tutta la comunità: «Qualunque tipo di aiuto ci dovesse arrivare dall'esterno è ben gradito». Tra gli obiettivi quello di riuscire ad ottenere un poliambulatorio per i gatti randagi
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Prendersi cura dei gattini randagi o abbandonati, gestire cucce e punti pappa distribuiti in varie zone della città, offrire loro cure e trovare una famiglia che li accolga. Sono gli obiettivi dell'associazione di volontariato "Amici Mici" di Soverato, nata su iniziativa di un gruppo di giovani del posto che chiede il contributo di tutta la comunità con piccoli ma significativi gesti come quello di chi ha messo a disposizione in maniera gratuita una stanza dove i volontari possono occuparsi dei loro piccoli amici. «Qui a Soverato ce ne sono circa 300 contati, le nascite sono aumentate, non siamo riusciti a sterilizzare tutti perchè i fondi sono minimi - spiega la presidente del sodalizio Sabina Cannistrà, affiancata tra gli altri da Daniela Abbruzzo e Irene Di Matteo -. Anche se il Comune, che ringraziamo, ci ha sostenuto, è sempre poco e qualunque aiuto ci dovesse arrivare dall'esterno è ben gradito. Non mi riferisco solo al lato economico, ma qualunque cosa possa servire come pappa, copertine e così via».

Rapporti speciali
Una passione quella per i gatti che anima i volontari del soveratese, nata spesso grazie a legami speciali, come racconta Giovanni Catrambone: «dopo la morte di mio padre avvenuta 3 anni fa, ho trovato un micio che ha cambiato la mia vita. Mi ha dato tantissimo amore e mi ha dato la forza di andare avanti e da lì mi sono avvicinato anche all'associazione. Il nostro obiettivo è di crescere sempre di più e trovare persone come noi, con lo stesso amore verso questi animali ma anche far crescere la consapevolezza e la sensibilità nei cittadini».
I progetti
Dunque contribuire al benessere dei tanti gattini bisognosi di attenzione, questo l'invito dei volontari, che proseguono con determinazione nella loro missione con obiettivi ben più ambiziosi: «Ci sono due punti sui quali stiamo concentrando le nostre forze - conclude la Cannistrà - ovvero quello di avere finalmente una struttura dove accogliere i gattini disagiati e poi riuscire ad avere finalmente un poliambulatorio per i gatti randagi, per riuscire a combattere il fenomeno in qualche maniera».