La regione più povera d’Europa è anche una di quelle che gioca più d’azzardo online in Italia. Sembra un paradosso, ma è la dura realtà che emerge dall’analisi di Federconsumatori nella terza edizione del “Libro nero dell’Azzardo”: nel documento, l’associazione pone l’accento sulla spesa del gioco online. E qui la matematica è semplice: il dato della spesa pro capite, dalla Sila al Pollino, è di 2.211 euro. Questo considerando tutti gli abitanti, neonati compresi, ovvero 1 milione e 828mila abitanti circa.

Moltiplicando la cifra pro capite per tutti gli abitanti, la cifra che viene fuori non è solo preoccupante, ma addirittura astronomica: si tratta di 4 miliardi di euro raccolti sulla rete dalle varie agenzie di betting, una cifra che da sola copre praticamente un sesto della manovra finanziaria varata dal Governo Meloni, pari a 18 miliardi di euro. 

I (poco invidiabili) primati della Calabria sul betting online 

Anche analizzando soltanto la superficie di quanto prodotto da Federconsumatori si intuisce quanto la situazione non sia solo seria, ma tragica: la Calabria è seconda per conti attivi e terza per valore delle giocate online, dietro soltanto a Campania e Sicilia (e neanche di troppo). Nella classifica delle province italiane per l’azzardo online c’è Reggio Calabria, settima, mentre Catanzaro detiene il primato nazionale assoluto per quanto riguarda la spesa pro capite nei capoluoghi di regione: nella sola città, la spesa pro capite negli abitanti di età compresa fra i 18 e i 74 anni è di 3.594 euro. 

Eppure non è Catanzaro la città calabrese in cui si spende di più per giocate medie pro capite: la capolista, in tal senso, è Scalea, nel cosentino, con 4.867,95 euro, seguita da un altro comune bruzio, San Giovanni in Fiore, con 4.516,67 euro. Restando in tema, la provincia cosentina è quella che spende di più: un dato certamente viziato dall’essere fra le province più grandi d’Italia, ma secondo i dati di Federconsumatori le giocate nel 2024 hanno superato abbondantemente il miliardo e 433 mila euro. Siamo intorno al decimo della Finanziaria. 

Per quanto riguarda l’aumento del gioco in Calabria tra il 2023 e il 2024, a comporre il podio sono Corigliano-Rossano (+42,8 milioni di euro), Cosenza (+25 milioni di euro), San Giovanni in Fiore (+20,5 milioni di euro) e Rende (+18,6 milioni di euro).

Le spese nei capoluoghi di provincia

Non sta a guardare la provincia di Reggio Calabria, con una giocata pro capite di 3.223 euro a testa (sempre nella stessa fascia d’età) per un totale di un miliardo e 188 mila euro. Soltanto sommando la fascia d’età presa in considerazione nelle province di Cosenza e Reggio, si arriva agilmente a 2 miliardi e 700 milioni bruciati sull’altare del gioco d’azzardo online.

Non perdona neanche l’analisi delle cifre spese dalle città capoluoghi di provincia: soltanto a Cosenza vengono spesi 155 milioni di euro, idem a Crotone, a Catanzaro si sale sui 216 milioni di euro, Reggio la regina (ironico, ma non troppo) con ben 463 milioni di euro. Si salva, per modo di dire, solo Vibo con 73 milioni, ma è una magra consolazione. Le cifre fanno accapponare la pelle. Specialmente se si tratta della regione più povera d’Europa.