Il boom dei fine settimana di maggio e giugno non è coinciso con i numeri di luglio. «Abbiamo avuto una flessione generale del 20% - assicura Giannotti – e anche l'inizio di agosto è stato lento. Agosto, invece, è stato un ottimo mese, c'è stato un buon numero di presenze e questo lo abbiamo riscontrato fino al 31 agosto»
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Per gli imprenditori turistici è già tempo di valutazioni. Tra i primi a parlare c'è Antonio Giannotti, presidente del Sib, il Sindacato Italiano Balneari Confcommercio Calabria, secondo cui, in termini di turismo, l'estate appena trascorsa sarebbe stata altalenante. «In generale è stata una buona stagione, ma le presenze nei ponti di maggio e giugno ci avevano fatto sperare in una stagione strepitosa; poi, abbiamo avuto un freno».
A luglio una flessione del 20%
Il boom dei fine settimana di maggio e giugno non è coinciso con i numeri di luglio. «Abbiamo avuto una flessione generale del 20% - assicura Giannotti – e anche l'inizio di agosto è stato lento. Agosto, invece, è stato un ottimo mese, c'è stato un buon numero di presenze e questo lo abbiamo riscontrato fino al 31 agosto».
La destagionalizzazione
«Adesso siamo a settembre – prosegue il presidente Sib - e vorremmo cercare di allungare la stagione con accogliendo i turisti settembrini per vedere se effettivamente possiamo iniziare una destagionalizzazione seria anche in Calabria».
Guardando al futuro
Con l'arrivo dell'autunno gli operatori balneari, tuttavia, non andranno in vacanza. C'è ancora tanto da migliorare, dice Gianotti, e occorre non farsi trovare impreparati per le nuove sfide imprenditoriali del settore. «Se si crede su questo comparto, bisogna investire e investire vuol dire innanzitutto ascoltare gli operatori del turismo, vuol dire che dobbiamo cercare di affrontare le criticità che ci sono state, cercare di risolverle per poi organizzarsi bene per l'estate futura. Per questo noi operatori balneari chiediamo il coinvolgimento di tutte le istituzioni, a partire dai comuni e dalla Regione. Ma prima di tutto, bisogna dare certezze a queste imprese, le certezze provengono da quello che è il futuro sotto l'aspetto delle concessioni demaniali», conclude, riferendosi alla direttiva europea Bolkestein.