Studenti soddisfatti, prospettive occupazionali in miglioramento e un ruolo strategico nel favorire l’inclusione e la mobilità sociale nel Sud Italia. È questa la fotografia dell’Università della Calabria tracciata dal XXVII Rapporto sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati pubblicato dal consorzio Almalaurea.

L’ateneo si colloca al primo posto tra le grandi università italiane per livello di soddisfazione espresso dai propri laureati: il 93,8% valuta positivamente l’esperienza vissuta durante gli studi, oltre tre punti sopra la media nazionale (90,2%). Parallelamente, i dati occupazionali mostrano un’evoluzione favorevole: la quota di laureati magistrali (biennali o a ciclo unico) impiegati entro un anno dal titolo cresce dal 69,1% al 71,1%. Anche a cinque anni dalla laurea si registra un incremento superiore al trend nazionale: si passa dall’82% all’84,3%.

Tra i laureati Unical attualmente occupati, oltre la metà lavora nel Mezzogiorno (54,1%), il 32,4% è attivo nel Nord Italia, il 10,1% nel Centro e il 2,9% all’estero. L’ateneo, pertanto, rafforza il suo ruolo di motore formativo per il Meridione, contribuendo a sfatare lo stereotipo che vuole i suoi laureati costretti a cercare lavoro lontano dal Sud.

Un altro dato fa emergere con forza il ruolo di “ascensore sociale” che l’Università della Calabria continua a svolgere per le nuove generazioni di calabresi: ancora nel 2024, il 75,1% dei laureati Unical è il primo nella propria famiglia a ottenere un titolo accademico, un dato che supera di gran lunga la media nazionale (66,7%).

«La recente indagine di Almalaurea – dichiara il rettore Nicola Leone – conferma con chiarezza il costante impegno dell'Università della Calabria nel mettere lo studente al centro di ogni azione strategica. I risultati restituiscono un quadro di crescente soddisfazione da parte dei nostri laureati, che apprezzano in modo particolare la qualità dell’offerta didattica e il valore del corpo docente, arricchito in questi anni da un’intensa attività di reclutamento di professori e ricercatori altamente qualificati. Questo percorso di rafforzamento delle risorse umane ha prodotto effetti concreti sulla qualità complessiva dell’esperienza universitaria, come dimostrato anche dall’incremento del 26% delle domande di ammissione anticipata ai corsi di studio, in crescita per il sesto anno consecutivo. Un ulteriore dato particolarmente significativo riguarda l’aumento del tasso di occupazione dei nostri laureati, sia a un anno che a cinque anni dal conseguimento del titolo. Questo trend positivo rappresenta un segnale incoraggiante sull’efficacia del percorso formativo offerto dall’ateneo – conclude il rettore – e sulla sua capacità di preparare con successo i giovani all’ingresso nel mondo del lavoro».

La soddisfazione per l’esperienza universitaria

Il 92,4% dei laureati esprime un giudizio positivo sul rapporto con i docenti, mentre l’86,7% considera il carico didattico proporzionato alla durata dei corsi. Riguardo alle strutture, l’86,9% giudica adeguate le aule utilizzate. In generale, la soddisfazione per l’esperienza universitaria si attesta al 93,8%, confermando risultati superiori alla media nazionale. La percentuale di intervistati, infine, che sceglierebbe nuovamente l’Università della Calabria raggiunge addirittura l’88%.

Occupazione e prospettive professionali

L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 7.510 laureati dell'Università della Calabria.Tra i laureati magistrali contattati a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è salito al 71,1%. A cinque anni dalla laurea, la quota di occupati raggiunge l’84,3%, con un incremento di 2,3 punti rispetto alla precedente rilevazione.

Anche le retribuzioni seguono un andamento positivo: a un anno dalla laurea il compenso netto mensile medio è salito da 1.355 a 1.403 euro; a cinque anni da 1.616 a 1.676 euro. Il 79,5% dei laureati magistrali considera efficace il titolo conseguito e il 64,3% afferma di utilizzare in modo consistente le competenze acquisite per le attività lavorative.