Dopo oltre dieci anni la testimone di giustizia, torna nella sua terra. L'intervista esclusiva nel format “A Tu per Tu” sarà online alle 18: un racconto crudo e toccante di violenza, dolore e resilienza
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Una voce che non ha mai smesso di tremare, ma che oggi torna a farsi sentire più forte che mai. Anna Maria Scarfó è tornata a Reggio Calabria. Dopo oltre dieci anni di lontananza forzata, dopo la protezione dello Stato, dopo il dolore che l'ha strappata troppo presto alla sua infanzia. Oggi, quella ragazzina diventata suo malgrado simbolo di resistenza e denuncia, torna a raccontare la sua storia.
È un’anticipazione che toglie il fiato quella dell’intervista esclusiva che sarà pubblicata oggi pomeriggio alle 18.00 su ilreggino.it all’interno del format “A Tu per Tu”. Un racconto intimo, profondo, a tratti sussurrato, in cui Anna Maria Scarfó rivive il suo calvario: una violenza subita da giovanissima, perpetrata dal branco, da chi avrebbe dovuto proteggerla e invece l’ha condannata a un’esistenza piena di ferite.
«Quella bambina non esiste più», dice con una voce che tradisce le cicatrici dell’anima. La bambina spezzata è diventata una donna che ha dovuto ricostruirsi un’identità, che ha conosciuto la solitudine della denuncia, il peso dell’esclusione, la paura che non si spegne mai. Ma anche la forza di guardare in faccia il passato e trovare il coraggio di tornare nella propria terra.
Nel racconto si intrecciano la disperazione del silenzio e la forza della parola. Anna Maria parla delle difficoltà affrontate una volta fuori dal programma di protezione, del buio che ha rischiato più volte di inghiottirla e di quel desiderio mai sopito di tornare, di riprendere in mano la propria vita.
«Non sono una sopravvissuta, sono una testimone. E ora voglio che la mia storia continui a servire, per chi non ha ancora trovato la forza di parlare».
Il ritorno di Anna Maria è un simbolo potente. Un grido che squarcia l’indifferenza. E l’intervista, densa di emozioni, non è solo un racconto di dolore, ma anche un invito a non voltarsi mai dall’altra parte. Una memoria collettiva che chiede rispetto, giustizia, ascolto. Appuntamento alle 18 su ilreggino.it. Per ascoltare, per capire. Per non dimenticare.