VIDEO | L’associazione che assiste malati e disabili ha dato vita alla 33° edizione del proprio campo estivo lanciando un messaggio di amore e un appello alle nuove generazioni: «I più deboli hanno bisogno della vostra energia»
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Non solo momenti ludici, ma anche sociali, culturali e commemorativi. La 33esima edizione del campo estivo dell’Unitalsi si è aperta con la commemorazione della tragedia del camping Le Giare a Soverato. 25 anni dopo la violenta alluvione costata la vita a 13 persone: «Non potevamo non ricordare le vittime di quella immane tragedia», spiega Pierpaolo Lione, responsabile del campo regionale dell’Unitalsi che insieme al volontario Cristian Mazza ci apre le porte del villaggio turistico Albatros di Zambrone. All'interno della struttura turistica 100 tra ragazzi e familiari dell’associazione di volontariato che si dedica alle persone malate, anziane e disabili.
Il villaggio è un luogo accessibile a chi ha difficoltà di deambulazione. La spiaggia è dotata di pedana, scivolo e sedie job per dare la possibilità a tutti di raggiungere il mare. «È una vacanza che fa bene ai ragazzi ma anche a noi volontari», spiega Lione.
Tra gli ospiti c’è Nicola, 33 anni di Potenza. All’età di 17 anni un virus lo ha immobilizzato costringendolo su una sedia a rotella. Sul corpo ha tatuato l’immagine di Padre Pio. Ci mostra il Rosario: «La fede mi ha aiutato a superare momenti difficili», ammette. Sul braccio ha inciso il nome della nipote e una frase della canzone “Meraviglioso” di Domenico Modugno interpretata dai Negramaro: «Quando l’ascolto mi fa sentire bene». Nel villaggio ha conosciuto nuovi amici e stretto un legame profondo con Pierpaolo, Cristian e tutti gli altri volontari. Il campo estivo è un appuntamento fisso per la sezione di Vibo Valentia che da anni e a proprie spese organizza una settimana di svago e divertimento. «Stare 24 ore su 24 insieme è un’esperienza che consiglio a tutti», dice Cristian. Anche se le difficoltà non mancano. La grande famiglia dell'Unitalsi ha bisogno di rinforzi.
«Il volontariato è in declino», denuncia Pierpaolo Lione, volontario da sempre: «Ho una sorella disabile. Sin da piccolino ho partecipato ai campi estivi. Diventare volontario è stata una scelta naturale», spiega.
«Abbiamo bisogno di linfa nuova», aggiunge Cristian che invita i giovani a diventare volontari: «I ragazzi possono dare tanto a livello fisico ma anche umano. È un’esperienza che arricchisce e per questo la consiglio a tutti». Invita i giovani ad entrare nel mondo del volontariato perché «una volta che si entra dentro a questo mondo difficilmente se ne esce fuori», promette Cristian.