VIDEO | La presidente Succurro durante il tavolo in Cittadella ha sottolineato la necessità maggiori fondi e dilazionati nel tempo per consentire agli enti pubblici di programmare le contrattualizzazioni dei lavoratori. I Comuni disponibili a compartecipare alle spese
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Più risorse e dilazionate in più anni. È questa la controproposta di cui Anci Calabria si è fatta questa mattina portavoce nell’ambito del tavolo di concertazione attivato in Cittadella per discutere della stabilizzazione dei tirocinanti di inclusione sociale.
Già nei giorni scorsi il consiglio direttivo dell’associazione dei Comuni aveva espresso preoccupazione per l’iniziativa della Regione che prevede lo stanziamento di 25mila euro una tantum, quale contributo per favorire la contrattualizzazione dei lavoratori all’interno delle pubbliche amministrazioni.
La presidente di Anci Calabria, Rosaria Succurro, al termine del tavolo tecnico ha infatti confermato la linea. «Abbiamo a cuore le sorti dei Comuni ma anche dei lavoratori che svolgono un ruolo importante» ha premesso. «Abbiamo chiesto di ampliare e modificare la soluzione proposta tenendo conto delle esigenze dei Comuni che allo stato attuale non sarebbero nelle condizioni di aderire alla manifestazione di interesse. Chiediamo la storicizzazione delle risorse».
Secondo una proiezione, i 25mila messi a disposizione dalla Regione consentirebbero la copertura finanziaria di un solo anno. Anci Calabria ha dichiarato la disponibilità dei Comuni di compartecipare alle spese di stabilizzazione (sostenendo metà del costo del lavoro) così da dilazionare le risorse su più annualità (tre, con le risorse disponibili) che però ugualmente non sarebbero sufficienti agli enti locali di programmare le stabilizzazioni.
«Abbiamo chiesto alla Regione di intervenire sul Governo affinché possa aumentare la dotazione, abbiamo trovato ampia disponibilità da parte dell’assessore regionale, Giovanni Calabrese, di farsi carico di interloquire con il presidente Occhiuto e capire quante risorse e per quanto tempo possano essere messe a disposizione dei Comuni».
Al tavolo di concertazione presenti anche le sigle sindacali che da tempo, in collaborazione con la Regione, stanno lavorando per individuare una soluzione alla vertenza. «Alla presenza di Anci sono effettivamente emerse le perplessità che come sindacato avevamo sollevato ai precedenti tavoli» ha dichiarato Ivan Ferraro, segretario Nidil Cgil Calabria. «I numeri in percentuale restano quelli immaginati dalla Cgil, quindi, poche stabilizzazioni, che andranno necessariamente effettuate, per poi trovare una soluzione diversa per la restante parte dei lavoratori che resteranno al di fuori di questo percorso di stabilizzazione. Come Cgil abbiamo presentato un progetto, ci sono diverse possibilità, senza però dimenticare di coinvolgere il Governo nazionale perché se si intende storicizzare le risorse l’unico ente che può intervenire è il Governo centrale».
«Dopo il lavoro svolto per ottenere le deroghe normative adesso siamo arrivati al momento in cui gli enti sono chiamati a fare la loro parte» ha dichiarato Luca Muzzopappa, segretario Uiltemp Calabria. «Ci sono state segnalate delle criticità normative, che saranno affrontate dalla Regione di concerto con il Governo, e resta l’altro nodo delle coperture finanziarie. Sulla richiesta di aumentare la dotazione la Regione ci sta già lavorando, l’assessore Calabrese ha confermato che i 25mila euro rappresentano la base di discussione ma si aumenterà la cifra. Se si riesce ad aumentare il periodo di contributo e aumentare la somma, i sindaci saranno sicuramente messi maggiormente nelle condizioni di operare le stabilizzazioni».