Per la Procura di Catanzaro il tentativo di privilegiare i pazienti a pagamento è andato avanti anche quando gli indagati hanno saputo di essere nel mirino. L’accusa: «Usavano gli specializzandi per inserire nominativi di medici estranei al reparto»
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C’è, sul piano giudiziario, una sliding door nell’inchiesta della Procura di Catanzaro che avrebbe svelato la gestione privatizzata del reparto di Oculistica di Germaneto. È una perquisizione effettuata dalla Guardia di Finanza il 13 giugno 2023: da quel momento in poi gli indagati sanno che gli occhi degli investigatori sono puntati sulle loro attività. Eppure, secondo i pm (la richiesta di misure cautelari è firmata dal procuratore Salvatore Curcio, dall’aggiunto Giulia Pantano e dai sostituti Irene Crea e Stefania Caldarelli) la loro preoccupazione sarebbe stata quella di cercare un nuovo modo per mandare avanti il sistema. E garantire così corsie preferenziali nel reparto pubblico per i pazienti che pagavano le visite private.
La paziente indispettita perché deve passare dal Cup
Una paziente, in particolare, viene visitata dal primario Vincenzo Scorcia nello studio privato di Catanzaro Lido, versa 202 euro (quota base secondo il tariffario) e viene rassicurata: sarà operata proprio da Scorcia. È, secondo gli inquirenti, il solito modus operandi ma in questo caso viene adottato quando i protagonisti della vicenda sono già a conoscenza delle indagini.
Non tutto fila liscio, però, e le intercettazioni rivelano il nervosismo della paziente. Dopo le perquisizioni è più difficile bypassare il normale iter per le prenotazioni e la donna capisce che i tempi promessi da Scorcia sono destinati a dilatarsi. È infastidita: ha pagato 80 euro di autista per ogni visita, si è trovata alle prese con la visita della Guardia di Finanza, ha versato 200 euro per l’esame qualche giorno prima e, adesso, al Cup le dicono che dovrà farsi visitare di nuovo con l’impegnativa, senza alcuna certezza sui tempi per l’operazione alla cataratta.
È un segnale chiaro: dopo le perquisizioni, le modalità di accesso alle prestazioni sanitarie tornano normali e tutti devono passare attraverso il Cup. Non è più possibile interagire con il reparto.
Il caos nel registo delle liste d’attesa
Il 28 luglio 2023, secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’allora commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero-universitaria Dulbecco Vincenzo La Regina firma il nuovo regolamento per la gestione delle liste d’attesa. Una copia dei registri di gestione viene fornita alla Procura di Catanzaro che li esamina e mette nero su bianco una serie di presunte criticità.
Qualche esempio: nelle colonne in cui vanno inseriti il medico proponente e il medico responsabile dell’inserimento, comparirebbero nominativi estranei (almeno dopo una prima verifica) al reparto di Oculistica della Dulbecco. Nel registro, poi, sarebbero state indicate «informazioni non veritiere» e mancherebbero – gli inquirenti sottolineano «su indicazione del primario Scorcia» - i dati sui tempi d’attesa per gli interventi e la data dell’operazione.
Un elemento, questo, che non avrebbe permesso di monitorare l’operato del reparto di Oculistica e avrebbe costituito la premessa per i presunti illeciti.
I nominativi inseriti dagli specializzandi
In questa confusione organizzata, la segretaria di Scorcia Maria Battaglia (anche lei ai domiciliari) avrebbe continuato a mediare con il Policlinico universitario per i pazienti privati del primario. Come? Si sarebbe rivolta direttamente agli specializzandi per fare inserire i nominativi dei pazienti dello studio privato nelle liste d’attesa senza l’obbligatoria prenotazione al Cup aziendale. Sarebbe stato questo il «nuovo modo» degli appartenenti al sistema Scorcia per non apparire direttamente nelle presunte attività illecite. Per evitare guai ulteriori si sarebbero dunque serviti «dell’ingenuità dei medici in formazione».