L’europarlamentare mette nel mirino le contraddizioni del governatore: «Parlava di rivoluzione in corso ma poi ammette che i progetti sono fermi. La verità è che non gli interessa nulla dei cittadini ai quali non ha dato risposte in questi anni»
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«Le dimissioni del presidente Occhiuto sono un atto di irresponsabilità ed espressione del peggiore tatticismo politico». Sono parole dell’europarlamentare del M5S Pasquale Tridico, al quale abbiamo chiesto di spiegare il senso della sua accusa.
«L’obiettivo di Occhiuto – dice – è la sua sopravvivenza politica. Con questo gesto, in piena estate e prima della naturale scadenza sul mandato, pensa che i calabresi dimenticheranno le innumerevoli criticità della sua amministrazione. È pura tattica, non c’è la cura degli interessi di cittadini, famiglie, giovani, lavoratori che quotidianamente affrontano problemi a cui non sono state date risposte da questo governo regionale».
Le opposizioni e diverse analisti politici parlano di danni alla Calabria legati alle improvvise dimissioni del presidente. Quali sarebbero i danni?
«La Calabria è ferma. Assistiamo ai ritardi nelle opere pubbliche, il definanziamento dei fondi per il Sud, lo stallo dei progetti, lo sfascio ulteriore della sanità. Non si va avanti con la propaganda politica, la nostra regione merita soluzioni e un nuovo corso».
Occhiuto dice che entro tre mesi si chiude tutto. E lui ritornerà a governare con più forza e maggiore determinazione. Non è così?
«Credo che ai cittadini calabresi non sfuggano i fallimenti della sua amministrazione».
Il presidente ha tenuto a precisare che non c’entra nulla la vicenda giudiziaria con le dimissioni. Dalla quale lui dice ne uscirà al più presto.
«La magistratura farà il suo corso. Ma c'è una responsabilità politica che non può sfuggire e che pesa sull’operato del presidente Occhiuto il quale deve dimettersi per la insoddisfacente amministrazione di questi anni».
La mossa di Occhiuto comunque ha sconvolto il panorama politico regionale. Ha bloccato gli avversari interni e ha dato un colpo durissimo all’opposizione, che adesso nel giro di pochi giorni dovrà organizzare una risposta e fare delle scelte. Ovviamente si complica tutto.
«Il Movimento 5 Stelle lavora da tempo al cambiamento che la Calabria necessita. E insieme a tutte le forze del campo progressista siamo pronti a dare ai calabresi un programma alternativo a questo sistema mettendo in primo piano la crescita e il benessere del nostro territorio».
Nella narrazione di Occhiuto emergono gravi contraddizioni: da una parte c’è il racconto di una Calabria che non ha mai avuto nella sua storia un presidente ed un’amministrazione così efficienti. Dall’altra c’è la denuncia della paralisi amministrativa che sta bloccando ogni cosa. La lettura delle opposizioni, che forse dovrebbero gridare di più le loro ragioni, qual è?
«Le dichiarazioni di Occhiuto e le sue azioni sono piene di contraddizioni. Fino a qualche giorno fa assistevamo al racconto del "tutto va bene” e della presunta rivoluzione nella pubblica amministrazione e nell’avanzamento dei progetti. Ora è lo stesso Occhiuto a dire che tutto è fermo. Un comportamento irresponsabile. Dov’è la visione politica per la Calabria? Qui si vede solo l’estremo tentativo di galleggiare politicamente. E si nascondono i problemi della Calabria: il lavoro che non c è, la povertà che aumenta, i giovani che a migliaia lasciano la Calabria, la sanità allo sfascio. E la Calabria è oggi diventata la regione più povera d Europa!».
Le opposizioni in Calabria questa volta risparmieranno ai loro elettori le consuete lacerazioni interne, i diversi candidati che si faranno la guerra, l’incapacità di scegliere presto e subito?
«Non si dovranno ripetere gli errori del passato e le divisioni. La nostra regione ha bisogno di un cambiamento non più procrastinabile e, lo ribadisco, il M5S insieme alle forze progressiste sono pronti a occuparsi del presente e del futuro della Calabria».