Dopo lo strappo di Occhiuto Pd, M5S, Avs puntano a una coalizione più ampia e sul tavolo finiranno già i primi nomi. Azione in mezzo al guado punta sul terzo polo: il governatore chiude all’alleanza e Calenda non vuole andare con i Cinquestelle
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Si sono visti a San Pietro a Maida venerdì pomeriggio per la Festa de L’Unità. Al momento degli inviti l’idea era un’altra: dare spazio alle tre figure apicali della cabina di regia del centrosinistra che aveva iniziato a ragionare comunemente, ma a lunga gittata. Il video di Roberto Occhiuto, poi, ha rotto le uova nel paniere a tutti, indistintamente. Centrodestra o centrosinistra che sia. Così, sul palco del comune catanzarese amministrato dal sindaco dem Domenico Giampà, Nicola Irto, Anna Laura Orrico e Fernando Pignataro hanno preso atto che a Houston avevano un problema. E, soprattutto, che – per usare le parole di Sandro Principe – non potevano più pensare di dare le carte.
La consapevolezza di contingenze differenti, con 18 mesi asciugatisi al massimo a tre, ha reso necessario un cambio di paradigma: sistemare più sedie al tavolo così da allargare immediatamente la coalizione. Gli inviti partiranno per venerdì pomeriggio: Pd, M5S, Avs apriranno alla Federazione Riformista, ad Italia Viva e al Psi. Il condizionale è d’obbligo, ma dovrebbero accomodarsi per la prima volta tutti insieme per guardarsi negli occhi e fare inevitabilmente nomi. Almeno una rosa di tre-quattro identikit. Tutto il contrario di quanto era stato stabilito martedì scorso, quando era stato assegnato a Mimmo Bevacqua, Antonio Lo Schiavo e Davide Tavernise il compito di redigere lo scheletro di un programma su cui poi chiedere la convergenza alle altre forze. Pignataro ha anticipato agli alleati che subito dopo vorrebbe organizzare una kermesse intorno al 20 agosto.
Un invito partirà anche per Azione, ma difficilmente il generale Giuseppe Graziano parteciperà prima che si concluda ufficialmente la legislatura. Dopo le arguzie (eufemismo) partorite dal leader nazionale Calenda, c’è stata una telefonata con il presidente Occhiuto. I nodi restano, ma il Governatore uscente ha chiuso ad una nuova alleanza. Di conseguenza c’è un’autostrada spianata in direzione opposta, dove ad attenderli ci sarebbero anche i nemici giurati del M5S. Ma il locale, si sa, è un’altra cosa rispetto al nazionale.
La piattaforma moderata e riformista
Nell’intervista rilasciata questa mattina al nostro network, Sandro Principe, sindaco di Rende e punto di riferimento di un’area moderata e riformista, rivitalizzata in provincia di Cosenza dopo le amministrative di maggio, ha svelato che è in fase di strutturazione una piattaforma di indirizzo programmatico, figlia di una cultura «che sia moderata nei toni e nel governare, ma radicale nell’agire» sulle tematiche che affliggono da decenni la Calabria. Mercoledì è in programma un incontro tra la sua Federazione Riformista, Italia Viva e il Partito Socialista Italiano. A questo tavolo, invece, potrebbe esserci anche Azione: una casa di centro e un candidato riconducibile a quest’area sarebbe manna dal cielo.