Si affaccia su una discarica a cielo aperto, nel rione Marconi a Reggio Calabria, Casa Ail che ospita i pazienti onco ematologici in cura, ma non residenti, in riva allo Stretto. Un degrado già denunciato alle autorità competenti

C’è uno spazio nascosto del rione Marconi, situato tra un'ultima schiera di alloggi popolari da una parte, e il cemento di un'incompiuta e il parcheggio dell'ospedale Morelli dall'altra, nei ricordi lontani di qualche residente uno spazio di comunità, che oggi è terra di "qualcuno". Siamo nella zona sud di Reggio Calabria e questa terra di “qualcuno” è da tempo una discarica in cui avviene senza alcun controllo un conferimento selvaggio di rifiuti.

In questo spazio nascosto segnato da abbandono e incuria si levano le voci dei pazienti onco-ematologici non residenti in città, in cura all'ospedale Morelli e ospiti di casa Ail a Reggio Calabria che si affaccia sulla discarica.

Le segnalazioni dei pazienti sono diventate, su iniziativa della paziente cosentina Valentina, una petizione sulle discariche abusive in Calabria lanciata sulla piattaforma Change.org.

Intanto il Comune di Reggio, rispondendo alla richiesta di pulizia urgente dell’Ail, ha comunicato di essere in procinto di chiudere la gara per l’affidamento del servizio di raccolta straordinaria, assicurando che una volta completato l’iter, la discarica accanto a casa Ail avrà priorità. Fino ad allora il degrado rimane anzi cresce e con esso il pregiudizio alla salute già precaria dei pazienti.

Le segnalazioni dei pazienti, fanno il paio con le denunce e gli esposti, finora caduti nel vuoto, presentati dall’imprenditore Domenico Tripodi che lamenta anche un pregiudizio di carattere economico, avendo costruito in zona degli appartamenti fortemente compromessi dal contesto ambientale.

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