Il candidato di centrodestra a margine del confronto con gli imprenditori di Coldiretti: «La mega opera ha già prodotto grossi investimenti per la regione». Poi (al solito) attacca LaC. La proposta di Tridico: «Alloggi per i braccianti per contrastare caporalato e spopolamento»
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Se si tratti di rilievi gravissimi, come sostenuto dal leader dei Verdi Angelo Bonelli, o di normali interlocuzioni tecnico-economiche, questa l’interpretazione del Ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, a Roberto Occhiuto poco importa. L’uscente presidente della Regione candidato alla riconferma, intercettato dal nostro network a margine di una iniziativa promossa da Coldiretti, sui rilievi mossi dalla Corte dei Conti rispetto alla delibera del Cipess che ha dato il disco verde alla costruzione del Ponte sullo Stretto non entra nel merito. Ma ricorda i benefici che l’avanzamento dell’iter progettuale della mega opera ha già prodotto per la Calabria: «Per quanto mi riguarda – ha detto - io il Ponte l'ho già utilizzato, non per attraversare la Sicilia ma per ottenere dal governo 3 miliardi e 800 milioni per la Statale 106, 900 milioni per l'autostrada, 500 milioni per la trasversale delle Serre. Insomma – ha sottolineato Occhiuto - il ponte sta già producendo investimenti per le altre infrastrutture della Calabria. Non investimenti programmati – ha precisato - ma investimenti già cantierati perché si tratta di lotti già assegnati a ditte che apriranno i cantieri da qui a brevissimo».
La risposta piccata
Sull’andamento della campagna elettorale il presidente dimissionario non ha dubbi: «Stiamo raccogliendo il frutto del lavoro svolto in questi quattro anni anche con le organizzazioni di categoria che ci hanno conosciuto, hanno visto che ce l’abbiamo messa tutta, facendo nostri i loro suggerimenti, quando li abbiamo ritenuti, come spesso è accaduto, utili per la Calabria. Credo ci sia grande entusiasmo. Sono molto ottimista». Poi la risposta piccata sulle presunte tensioni tra le diverse componenti della sua maggioranza, in particolare con Fratelli d’Italia che avrebbe candidato la Sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro, questa l’opinione diffusa tra gli osservatori, per tentare di contenere il divario percentuale con la lista di Forza Italia e con le altre direttamente riferibili a Roberto Occhiuto: «Le polemiche le ha fatte sempre La C – ha replicato puntando ancora una volta l’indice contro la nostra testata – Con Giorgia Meloni ho sempre avuto un rapporto molto solido così come con tutti i dirigenti nazionali del centrodestra. Ce l'ho meno solido con LaC che è la settima lista di Tridico. Pazienza».
La Calabria che Vogliamo
La Calabria che Vogliamo il titolo della manifestazione organizzata da Coldiretti a Montalto Uffugo. Non un confronto tra candidati ma un confronto tra i candidati e gli imprenditori dell’agroalimentare. Il comparto in Calabria vale il 5,6 percento del Pil, più del doppio rispetto alla media nazionale senza considerare l'indotto che fa lievitare il valore della produzione complessivo, comprendendo quindi pure gli ambiti collegati della trasformazione, della logistica, dei servizi e del commercio, a quota cinque miliardi di euro. Nella sua introduzione il presidente regionale Franco Aceto, ha illustrato le priorità individuate da Coldiretti su cui dovranno lavorare nel prossimo quinquennio gli aspiranti governatori. Erano presenti anche il direttore dell’associazione Francesco Cosentini ed i dirigenti della federazione interprovinciale di Catanzaro-Crotone-Vibo e della federazione provinciale di Reggio.
La gestione delle risorse idriche
La corretta gestione delle risorse idriche uno degli aspetti messi in evidenza, tenendo conto della scadenza, nel 2029, delle attuali concessioni di cui beneficiano anche multinazionali straniere «che oggi – ha detto tra l’altro Aceto – decidono in autonomia le quote di riserva idrica da destinare all’irrigazione e quelle da impiegare per la produzione di energia». E poi la sburocratizzazione, il contrasto alla diffusione dei cinghiali, la regolamentazione e vigilanza sugli insediamenti di impianti fotovoltaici ed eolici «che non devono sottrarre ettari di terreno alle coltivazioni» ha insistito il presidente di Coldiretti. E poi la valorizzazione dei prodotti a chilometro zero «da inserire nelle mense e nei servizi pubblici di ristorazione».
Confronto in due fasi
Il confronto si è svolto in due fasi. Il primo ad intervenire è stato il rappresentante del fronte progressista Pasquale Tridico, poi è giunto Roberto Occhiuto. I due candidati non si sono incrociati. Francesco Toscano ha rinunciato per precedenti e concomitanti impegni assunti. Sia Tridico che Occhiuto hanno preannunciato la volontà di voler investire parte delle risorse del Fesr nel social housing a beneficio delle famiglie dei braccianti agricoli per favorirne la stabilizzazione nelle aree interne e nei centri a rischio spopolamento. «È anche un sistema per combattere il fenomeno del caporalato – ha detto Tridico ai microfoni del nostro network - garantendo ai dipendenti del settore agricolo alloggi con il beneficio di ripopolare le zone periferiche». Tridico ha parlato pure della istituzione del Consorzio Unico di Bonifica: «Certamente bisognava fare una razionalizzazione ma molti lavoratori mi raccontano di non aver ricevuto il Tfr dopo il pensionamento. Io vengo dalla terra – ha concluso - Ho molto contrastato al Parlamento Europeo la proposta del commissario Raffaele Fitto di ridurre del 30% i fondi per la coesione e l’agricoltura. Un fatto gravissimo che potrebbe ridurre la qualità dei nostri prodotti ed indebolire l’intero comparto».