«Sollecitato da persone che stimo e al cui giudizio tengo molto, eccomi qui a mettere due righe nero su bianco». È la premessa con cui l’ex sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, interviene sull’annosa questione della scuola primaria di Viale Coniugi Crigna, e, in particolare, «il famoso terzo padiglione destinato dai Commissari ad ospitare la Compagnia dei Carabinieri di Tropea». Una vicenda che a Tropea tiene banco da 10 anni, soprattutto per il finanziamento di 5 milioni di euro che, afferma Macrì, «secondo i soliti noti, sarebbe evaporato a causa delle inefficienze del Comune proprio durante il mio mandato da sindaco».

La ricostruzione dell’ex sindaco

«Il Comune di Tropea, nel 2015, partecipò e vinse il concorso “Scuola innovativa” - ricostruisce l’ex sindaco - che prevedeva un finanziamento di circa 5,2 milioni di euro. Quando ci insediammo con la mia amministrazione, nell’ottobre 2018, riprendemmo in mano un progetto già clinicamente morto e riuscimmo a riattivarlo. Poi arrivarono il Covid e il famigerato Superbonus a cinque stelle: tradotto, i costi triplicarono e quei 5 milioni diventarono carta straccia. Inail e Ministero ci rassicurarono verbalmente su un possibile adeguamento a 10 milioni (tanto occorreva), ma senza mai mettere nulla per iscritto».

«Va da sé - continua Macrì - che, senza copertura finanziaria reale, l’operazione non poteva più andare avanti. Eppure non ci arrendemmo: portammo avanti altri cantieri collegati, come quello del plesso centrale, destinatario di un finanziamento di circa 700 mila euro (vado a memoria). Questo plesso, nel progetto “Scuola innovativa”, sarebbe stato inglobato dal primo. Ovviamente, senza certezze sul finanziamento, non potevamo bloccare i lavori sul centrale, né demolire il plesso “1”. Tuttavia, per eccesso di zelo – e con un bel carico di responsabilità personale sulle spalle e nella tasche – nel giugno 2023 mandammo in appalto la gara per l’affidamento della progettazione esecutiva, facendo riferimento non ai 5 milioni (mai rivalutati), ma al costo reale dell’opera: poco meno di 10 milioni. Lo facemmo nella speranza (un po’ ingenua, forse) di ricevere un cenno formale di riscontro positivo sull’adeguamento del finanziamento. Nulla arrivò. E, senza copertura finanziaria, non sarebbe stato possibile affidare una progettazione di quella portata: a meno che non volessimo pagarla personalmente, col portafoglio di casa».

Una situazione d’impasse, sottolinea l’ex primo cittadino, che non riguardò solo Tropea: «È bene ricordarlo: la stessa identica sorte è toccata a tutti i 10 Comuni vincitori del concorso. Non uno, non due: tutti!»

Poi la chiosa finale: «E mentre qualcuno cerca di cucirmi addosso colpe che non ho, mi preme ribadire un punto: durante il mio mandato il Comune di Tropea ha partecipato a un’infinità di bandi, aggiudicandosene diversi, grazie alla professionalità e alla determinazione di tanti collaboratori. È stata una vera e propria squadra, non un uomo solo al comando. Anche il Cis, tema di grande attualità, è frutto di quel lavoro collettivo: non un omaggio “piovuto dall’alto” come qualcuno vorrebbe far credere subdolamente, ma un risultato conquistato con impegno e competenza».