Profondo cordoglio a Cetraro per la tragica morte di Pina Palermo, 77 anni, la donna che nei giorni scorsi ha perso la vita in un incendio divampato all’interno della propria abitazione in via Sotto Castello, nei pressi del lungomare cittadino.

Una tragedia che ha scosso l’intera comunità e che oggi la famiglia della vittima ha voluto raccontare con chiarezza, nel dolore, ringraziando chi è intervenuto in quei drammatici momenti.

«Vogliamo esprimere un ringraziamento sincero e profondo alle forze dell’ordine, ai carabinieri di Cetraro, ai vigili del fuoco e alla polizia municipale per la grande umanità dimostrata e per il lavoro svolto in attimi terribili», afferma la nipote della donna, Pasqualina Palermo. Un ringraziamento particolare è rivolto al comandante dei carabinieri di Cetraro, Pietro Pecoraro. «In quei momenti concitati - racconta - ho visto nei suoi occhi un’umanità che porterò per sempre nel cuore, oltre a una professionalità impeccabile».

La dinamica della tragedia

La famiglia ha voluto anche ricostruire la dinamica dell’incendio, per fare chiarezza su quanto accaduto. «Mia zia era malata di tumore e aveva subito una mastectomia. A causa delle cure e della chemioterapia sentiva spesso molto freddo ed era solita sedersi sul divano avvolta da più coperte, con davanti una stufetta alogena», spiega la nipote.

Quel giorno la donna si sarebbe allontanata per pochi minuti per recarsi in un’altra stanza. «Al rientro si è accorta che le coperte avevano preso completamente fuoco. Ha chiamato il marito e insieme hanno tentato di spostarle sul terrazzino per allontanarle dalle fiamme», prosegue il racconto. Nel frattempo l’uomo si sarebbe allontanato per cercare l’estintore in dotazione sul pianerottolo del condominio e chiedere aiuto ai vicini.

La situazione, però, è precipitata rapidamente. «Le fiamme erano ormai altissime, un vero e proprio inferno. Mia zia probabilmente ha perso i sensi a causa del monossido di carbonio inalato e nessuno è più riuscito a raggiungerla per portarla in salvo ma dalle prime ricostruzioni, fortunatamente, non si è resa conto di ciò che stava per accadere».

«Carabinieri simbolo di dedizione e umanità»

Immediato l’intervento dei carabinieri della stazione di Cetraro, guidati dal comandante Pietro Pecoraro, mentre la polizia municipale ha provveduto a bloccare il traffico per consentire le operazioni di soccorso e di spegnimento del rogo da parte dei vigili del fuoco.

«Il comandante Pecoraro ha preso in braccio mio zio e lo ha portato in salvo. In quel gesto ho visto un’umanità senza eguali», sottolinea ancora Pasqualina Palermo. «Fino a quel momento non avevo mai avuto il piacere di relazionarmi con lui e con tutti i carabinieri in forza alla stazione di Cetraro: sono rimasta piacevolmente stupita dal grande valore umano dimostrato da ognuno di loro, oltre che dalla professionalità con cui hanno operato in quei momenti drammatici».

La famiglia: «Il marito della vittima sta bene»

La famiglia ha voluto infine smentire con fermezza alcune notizie circolate nelle ore successive alla tragedia. «Alcune testate hanno scritto che mio zio, Palmino Aquino, sarebbe in gravi condizioni, ricoverato al centro grandi ustionati di Bari. Non è vero», chiarisce. «Non ha riportato alcuna ferita né ustione. È stato ricoverato solo per qualche ora all’ospedale Iannelli di Cetraro per curare una normale intossicazione da fumo e monossido di carbonio. È sotto choc, ma sta bene».

Un ultimo pensiero è rivolto alla comunità cetrarese. «In quei momenti di disperazione ci siamo sentiti avvolti dall’affetto di tante persone. A tutti loro va il nostro grazie, di cuore, a nome di tutta la famiglia».