Nelle prime ore del 7 agosto 2025, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di una coppia residente a Schiavonea, nel comune di Corigliano Rossano. I due sono indiziati, a vario titolo, di tentata estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti, aggravati dal metodo mafioso.

L’operazione è stata condotta dalla Squadra Mobile di Cosenza, in collaborazione con il Commissariato di P.S. di Corigliano Rossano e la Squadra Mobile di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, diretta dal procuratore capo Nicola Gratteri. L’inchiesta nasce dalla denuncia di una donna con problemi di tossicodipendenza, che ha raccontato di essere vittima di continue minacce ed estorsioni da parte del suo fornitore di droga.

Le indagini hanno permesso di accertare che, a fronte di un debito reale di circa 30mila euro per l’acquisto di stupefacenti, gli indagati avevano preteso dalla vittima ben 80mila euro, esercitando su di lei pressioni e minacce, anche con telefonate e citofonate notturne, arrivando a chiederle di vendere la casa per saldare il debito.

I due arrestati calabresi sono ritenuti in concorso con altri due soggetti fermati a Napoli, anch’essi destinatari della stessa misura cautelare. L’attività investigativa ha documentato una dinamica tipica del controllo criminale sul territorio e sulla vita delle persone più vulnerabili, attraverso pratiche estorsive reiterate e violente.

L’arresto a Schiavonea non è stato semplice: gli investigatori cosentini, mimetizzandosi tra i turisti in una zona a forte presenza criminale campana, hanno effettuato servizi di osservazione anche notturni e sono riusciti a rintracciare la coppia in un appartamento anonimo. L’azione è stata coordinata in sinergia con la Squadra Mobile di Napoli.

Il provvedimento è stato emesso in sede di indagini preliminari e, come tale, gli indagati sono da considerarsi presunti innocenti fino a eventuale sentenza definitiva.