La ricostruzione del dramma

Bimba morta per Covid: «A Catanzaro subito intubata, ma solo a Roma si poteva tentare di salvarla»

Il primario di Pediatria del Pugliese Ciaccio spiega perchè si è reso necessario il trasferimento al Bambino Gesù, unico centro dove è operativa la macchina per la circolazione extracorporea (Ecmo): «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare»

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di Luana  Costa
31 gennaio 2022
13:45
La macchina per il trattamento dell’Ecmo (foto di repertorio ansa)
La macchina per il trattamento dell’Ecmo (foto di repertorio ansa)

«Da Crotone la bambina è giunta a Catanzaro in condizioni critiche. È stata trasportata in sala tac, immediatamente intubata e ricoverata in terapia intensiva». Ricostruisce così le giornate di venerdì e sabato il primario di Pediatria dell'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro, Giuseppe Raiola, in riferimento alla bimba di soli 2 anni di Mesoraca morta sabato notte all'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma.

È qui che i medici dell'ospedale di Catanzaro l'hanno trasferita dopo aver appurato le gravi condizioni di salute, determinate da una polmonite da Covid. Ginevra era infatti giunta venerdì a Catanzaro da Crotone ma già in gravi condizioni e all'ospedale Pugliese è stata affidata ai medici anestesisti della terapia intensiva, dove è stata ricoverata prima del trasferimento a Roma.


«Nel corso della notte le condizioni della bambina si sono aggravate e si è immediatamente deciso e organizzato il trasferimento a Roma, all'ospedale pediatrico Bambin Gesù, centro di riferimento nazionale per il trattamento Ecmo in età pediatrica» chiarisce ancora il primario. «Credo che si sia fatto il massimo per il bene della bambina e il meglio che si potesse fare era trasferirla a Roma». 

Giornalista
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