I commenti della politica all’operazione che ha portato all’arresto di 26 persone considerate componenti della cosca gioiese: «Un segnale forte che conferma l'impegno quotidiano e determinato delle istituzioni»
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«Ancora una volta lo Stato fa sentire con vigore la sua presenza in Calabria nella lotta alla criminalità organizzata. Oggi una brillante maxi operazione condotta dai Carabinieri del Ros e dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha portato all'arresto di 26 componenti di una delle cosche da sempre più potenti del nostro territorio e al suo vertice, il boss Pino Piromalli. Si tratta dell'ennesimo pesante colpo inferto alla 'ndrangheta in questi ultimi anni. Un segnale forte che conferma l'impegno quotidiano e determinato delle istituzioni nella lotta alla criminalità organizzata e va nella direzione di rendere finalmente la nostra come una Regione moderna, efficiente e protagonista del proprio futuro». Così Roberto Occhiuto, presidente dimissionario della Regione Calabria.
«In questi anni - prosegue - abbiamo scelto di lavorare fianco a fianco con le forze dell'ordine e con la magistratura, rafforzando una sinergia che ha permesso di respingere l'assalto della 'ndrangheta e di colpire le sue ramificazioni sul territorio».
«E continueremo a farlo. La cultura della legalità - conclude Occhiuto - non è uno slogan, ma la condizione necessaria per costruire una società giusta, libera e capace di dare opportunità a tutti. La Calabria merita di essere terra di lavoro, sviluppo e futuro, non di paura e sopraffazione».
Molinaro: «Un passo decisivo verso una terra più libera»
«Rivolgo un sentito ringraziamento al Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri, e alla Dda di Reggio Calabria che con una indagine coraggiosa, meticolosa e determinata hanno inferto un duro colpo alla ‘ndrangheta colpendo la famiglia Piromalli che secondo la Dia è la più grande e influente cosca dell’Europa occidentale, con famiglie alleate e tanti affiliati. Infatti, l’operazione Res-Tauro è stata condotta in tutta Italia a testimonianza della sua pervasività e della capacità e volontà di volersi riorganizzare con nuovi assetti criminali. Lunghissimo l’elenco delle accuse a carico delle 26 persone arrestate». Così Pietro Molinaro, presidente della commissione anti ‘ndrangheta del Consiglio regionale.
«Questa – sottolinea Molinaro – è una ulteriore risposta ferma e concreta della Stato verso chi si infiltra nel tessuto economico e sociale della regione e con ogni suo tentacolo soffoca il futuro, devasta la libertà, umilia il lavoro onesto e corrompe la speranza. Ogni attività di contrasto contro la ‘ndrangheta è un passo decisivo verso una terra più libera, giusta e degna della sua storia e della sua gente. Una battaglia di civiltà che ci coinvolge tutti perché non ci può essere sviluppo senza legalità. E allora avanti senza tregua, senza paura, senza compromessi».