Riqualificato il reato per il 78enne Giuseppe Tassone: non più tentato omicidio ma lesioni personali. Il pm aveva chiesto 4 anni e 6 mesi di reclusione
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Il Tribunale di Catanzaro, I Sezione Penale (Presidente Teresa Lidia Gennaro, Giudici a latere: Wanda Romanò e Giada Maria Lamanna) nel pomeriggio di ieri, ha pronunciato la sentenza nel procedimento a carico di Giuseppe Tassone, 78enne di Borgia, imputato di tentato omicidio.
Giuseppe Tassone era stato arrestato il 6 luglio dello scorso anno dai carabinieri di Borgia e tradotto nel carcere di Catanzaro con l’accusa di tentato omicidio nei confronti di Giuseppe Vagnato e di lesioni personali in danno del figlio Alessio Vagnato, a seguito di problematiche condominiali, colpendo il primo alla testa e all’orecchio con una zappa e, successivamente, ferendo il secondo, intervenuto nel piazzale condominiale, per difendere il padre aggredito e dopo che lo stesso era caduto al suolo privo di conoscenza.
Giuseppe Vagnato era stato trasportato d’urgenza con Autombulanza del 118 al Pronto Soccorso e ricoverato presso l’Ospedale Civile di Catanzaro. Il Gip, in data 8 luglio, aveva convalidato l’arresto, disponendo gli arresti domiciliari in sostituzione della custodia cautelare in carcere, e successivamente il divieto di dimora nel Comune di Borgia.
Il pubblico ministero Francesca Ravizza e le parti civili rappresentate dagli avvocati Nando Citraro e Emilio Vitaliano, avevano discusso all’udienza del 22 maggio scorso. Il Pm aveva chiesto la condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione. Ieri ha discusso l’avv. Arturo Bova, difensore di fiducia dell’imputato, il quale aveva chiesto l’assoluzione argomentando che Giuseppe Tassone aveva agito per legittima difesa ed, in subordine, la riqualificazione del fatto da tentato omicidio in lesioni personali.
All’esito della discussione del difensore, il Tribunale si è ritirato in Camera di Consiglio per poi emettere la sentenza di condanna dell’imputato alla pena di anni due di reclusione, previa riqualificazione del fatto da tentato omicidio in lesioni personali, per così come richiesto dal difensore dell’imputato. Allo stesso è stato riconosciuto il beneficio della sospensione condizionale della pena con conseguente dichiarazione di estinzione della misura cautelare in atto.