Il presidio ospedaliero dell’Annunziata di Cosenza è stato eletto a deposito della tossina antibotulinica per la Calabria e per il Mezzogiorno d’Italia. L’antiveleno sarà quindi custodito nella farmacia ospedaliera ed immediatamente disponibile nel caso dovesse verificarsi una nuova emergenza come quella affrontata la scorsa estate in seguito alle numerose intossicazioni a Diamante. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, intervenendo da remoto al congresso nazionale promosso a Cosenza sul tema “Botulino: il veleno che ferma il respiro” presieduto dal professor Andrea Bruni, direttore del dipartimento del Dipartimento Emergenza-Urgenza dell’Azienda ospedaliera di Cosenza e dell’Unità operativa complessa di Terapia intensiva e anestesiologia.

Proprio la corretta gestione dell’emergenza da parte dei sanitari dell’Annunziata, scandita da una diagnosi tempestiva e dalla successiva rapida predisposizione della catena di distribuzione dell’antiveleno per la somministrazione ai circa 30 pazienti intossicati, ha suscitato l’attenzione del comparto sanitario nazionale e stimolato anche una diversa organizzazione relativa all’ubicazione dei depositi del siero sul territorio nazionale. Da qui si è giunti all’individuazione del nosocomio bruzio quale nuovo e ulteriore stabilimento in cui stoccare la sostanza.

Il simposio si è aperto nel pomeriggio di oggi 26 novembre e in questa prima giornata prevede, tra l’atro, la lectio magistralis di Carlo Locatelli, direttore Centro antiveleni Pavia. In calendario inoltre la testimonianza di Gaia Vitiello, strappata alla morte dai sanitari dell’Annunziata e nominata ambasciatrice dei valori dell’azienda ospedaliera di Cosenza. La ragazza è attualmente in Tailandia e interviene con un collegamento a distanza.