La reazione

Castrolibero, la studentessa che denunciò i presunti abusi: «Delusi dallo Stato, siamo al punto di partenza»

Il commento di Dalia Aly dopo il rientro della preside: «Non dimentico quanto ho subito». E sul docente al centro della vicenda: «Si sono limitati a trasferirlo poco lontano»

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di Salvatore Bruno
4 luglio 2022
15:13
L’intervento di Dalia Aly alla manifestazione di piazza dello scorso 18 febbraio
L’intervento di Dalia Aly alla manifestazione di piazza dello scorso 18 febbraio

Dalia Aly, l'ex studentessa del Valentini-Majorana di Castrolibero le cui denunce pubbliche diedero il via alle proteste degli studenti culminate con oltre due settimane di occupazione della scuola e con una manifestazione di piazza contro le presunte molestie sessuali commesse da uno dei docenti di quell'istituto, ha commentato la notizia del ritorno al proprio della dirigente Iolanda Maletta, sostituita nelle sue funzioni da una reggente, fino allo scorso 21 giugno.

Presunte molestie al liceo Castrolibero

«Nel 2019 mettevo finalmente fine ad un percorso di cinque anni terribile e traumatico - ha scritto Dalia Aly sulla propria pagina Instagram - Sembra quasi ironico che, proprio in concomitanza con questa data, io venga a sapere che la preside ritorni temporaneamente a scuola in relazione alla maturità del quinto anno, la stessa preside che non ha neanche lontanamente accennato ad una falla nel suo sistema».


Le parole di Dalia: «Siamo al punto di partenza»

«A cinque mesi dalle proteste studentesche che hanno fieramente scosso tutta l'Italia, chiedendo sicurezza, comprensione, empatia ad un sistema scolastico ormai marcio, ci troviamo punto e a capo».

Il ritorno della preside Maletta

E ancora: «Caro Ministero, cara amministrazione regionale, cara amministrazione provinciale: continuate a non mancare nel deluderci. Che amarezza avere la certezza di non potersi fidare delle proprie istituzioni - ha scritto Dalia Aly - Ma come ho detto cinque mesi fa, io me le ricordo le mani su di me, me le ricordo le carezze e le battute costanti. Alcune cose non si cancellano, anche se nascoste nei più remoti angoli della terra. Per questo non è possibile - ha concluso - rimanere silenti dinanzi all'ennesimo abuso di potere».

Giornalista
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