Castrovillari, stop delle udienze: preoccupazione della Camera civile

La presidente Antonella Gialdino ed il presidente Gianni Policastro della sezione Corigliano Rossano si sono espressi in merito alle proteste degli avvocati

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di Vincenzo Alvaro
16 novembre 2020
16:12

La Camera civile ”Domenico Mazziotti” di Castrovillari, attraverso la presidente Antonella Gialdino, ha trasmesso una nota al Consiglio dell'ordine degli avvocati di Castrovillari con la quale a sua volta rende noto che «condividendo le forti preoccupazioni per la grave situazione sanitaria che stiamo attraversando dettata dall'emergenza Covid 19 ma altrettanto preoccupati per la conseguente emergenza economica che sta interessando tutto il nostro paese ed evidentemente anche la classe forense, auspichiamo di non arrivare ad una chiusura totale dell'attività».

 


In merito alle procedure da adottare la camera civile propone per i procedimenti civili il ritorno della trattazione scritta dei processi, ove possibile, per la scansione oraria della cause in presenza, mentre per il penale, in cui l’udienza in presenza difficilmente può essere sopperita da quella a distanza, per la tutela dei diritti e garanzia della difesa, «la possibilità di celebrare udienze da remoto almeno per i procedimenti in camera di consiglio».

 

Dello stesso tenore la nota inviata dal presidente Gianni Policastro della Camera Civile di Corigliano Rossano il quale «ritiene sufficiente che codesto COA solleciti che sia imposto l’obbligo di trattazione cartolare dei giudizi salvo prove testi o casi eccezionali, ovvero discussione in presenza unicamente su richiesta dei procuratori delle parti, ed un maggiore sforzo organizzativo per programmare con largo anticipo gli orari di udienze con testimoni onde consentire la citazione degli stessi per la fascia prevista, evitando così l’inutile permanenza in situ».

 

Entrambe le Camere hanno evidenziato che l’Unione Nazionale delle Camere Civili, ha sempre avuto ben chiaro il problema della salute degli operatori del diritto, oggi però, «occorre riflettere sulla ripresa – indispensabile per la sopravvivenza economica della classe forense, e quindi per garantire ai cittadini l’accesso alla giustizia – e sul fatto che possa avvenire in condizioni di sicurezza». L'aspetto della salute prevale su ogni altra esigenza, hanno ribadito i due presidenti, ma c'è da tener conto anche della «sicurezza per i cittadini e per i loro diritti, dei quali nei processi si discute e si decide».

 

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