Vertenza

Fondazione Betania, pagato uno stipendio ai 370 dipendenti. Restano ancora debiti per 700mila euro

VIDEO | Si è tenuta a Catanzaro la riunione convocata dal prefetto in merito ai ritardi accumulati dalla società che svolge attività sanitaria. Le prossime due mensilità saranno versate entro gennaio

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di Nico  De Luca
4 dicembre 2023
15:40

Secondo tavolo in Prefettura a Catanzaro dopo quello dei mesi scorsi con la nuova rivendicazione salariale dei 370 dipendenti di Karol Betania, subentrata alla fallita Fondazione omonima nella gestione delle strutture sanitarie di assistenza a pazienti fragili e relativa riabilitazione. Oggetto delle legittime preoccupazioni il mancato pagamento delle spettanze arretrate e il trimestre agosto-ottobre 2023.

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Le spiegazioni della società

«La situazione dei pagamenti sta diventando fluida: in due mesi abbiamo erogato circa un milione e mezzo di euro. Tra venerdì ed oggi abbiamo bonificato il mese di ottobre, restano agosto e settembre e mi sono impegnato entro dieci giorni a pagarne uno ed entro gennaio l'altro, garantendo nel frattempo la gestione corrente. In definitiva su 3 milioni e mezzo di debiti ne restano da pagare 700 mila euro, che contiamo di smaltire in 7 mesi pagando circa 100mila euro al mese». Ad offrire un quadro contabile tutto sommato accettabile se sarà rispettato è l'avvocato Marco Zummo, responsabile legale di Karol Betania, la società che ha rilevato il ramo d'azienda della Fondazione omonima, con crediti, debiti, personale e pazienti. Intanto davanti alla sede del palazzo di Governo catanzarese un numeroso drappello di dipendenti ha testimoniato con la propria presenza le preoccupazioni di centinaia di famiglie.


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La prudenza dei sindacati

Al tavolo tenuto in sala Giunta della Prefettura di Catanzaro, presieduto da Vito Turco, capo di gabinetto di Se Enrico Ricci e richiesto dai sindacati dei lavoratori in stato di agitazione perché preoccupati di non ricevere le somme pregresse, si sono presentate la Funzione Pubblica di Cgil e Cisl.

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«Siamo preoccupati perché con la grande richiesta di infermieri molti stanno pensando di lasciare, aggravando la gestione per chi resta. Il tavolo - hanno detto Antonio Curcillo e Marcello Mussari - è stato tutto sommato positivo ma rimane sempre sempre interlocutorio. Infatti non intendiamo revocare lo stato di agitazione in attesa di avere conferme da Karol Betania. Rileviamo anche il silenzio delle istituzioni, come il Comune, la Regione ed anche la Curia».

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