Operazione Perseverant

Spaccio di droga nel Reggino, latitante 38enne catturato all’aeroporto di Lamezia Terme

L'uomo si era sottratto, fuggendo in Francia, al blitz eseguito dai carabinieri lo scorso 29 febbraio fra Taurianova e Rosarno. Nei suoi confronti era subito scattato un mandato di arresto europeo

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di Redazione Cronaca
9 aprile 2024
07:12

Era sfuggito all'arresto nell'operazione della  notte del 29 febbraio contro il traffico di droga fra Taurianova e Rosarno, ma è stato arrestato al suo arrivo a Lamezia Terme dalla Francia: un taurianovese di 38 anni è finito in manette in aeroporto. I Carabinieri militari dell’Arma che lo hanno atteso sulla pista dell’aeroporto e lo hanno prelevato dall’aereo per porlo agli arresti domiciliari.

L'uomo era stato dichiarato latitante dal Tribunale di Palmi e, nei suoi confronti, erano state lanciate ricerche a livello comunitario, con l’emissione del Mandato di Arresto Europeo. A tradirlo sono stati i contatti con i suoi familiari in Italia, con i quali si sentiva quotidianamente, anche raccontando loro di aver preso i biglietti aerei per una fugace visita nel weekend.


Il 38enne, indagato nell’operazione 'Perseverant' dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, si era sottratto alle catture eseguite a fine febbraio scorso nell'ambito di un'indagine coordinata dal Procuratore Emanuele Crescenti e dal Sostituto Procuratore Davide Lucisano della Procura di Palmi. Nel mirino un articolato giro di spaccio di sostanze stupefacenti che riguardava i comuni di Taurianova e Rosarno, nel Reggino.

Portato agli arresti domiciliari, a disposizione del Gip di Palmi, il 38enne deve oggi rispondere di plurime imputazioni in materia di sostanze stupefacenti. In particolare, al taurianovese è stato contestato di essere un’importante pedina nello spaccio al dettaglio di droga, specialmente nella sua città di origine.

A dare avvio alle investigazioni dei militari dell’Arma, in quella occasione, era stata la denuncia sporta dal padre di una giovane assuntrice di sostanze stupefacenti che, vista la brutta china che stava prendendo la figlia, aveva deciso di deporre l’orgoglio di genitore e confidare la dipendenza della ragazza ai Carabinieri delle Stazioni di Taurianova e di San Martino di Taurianova. Gli approfondimenti successivi fatti dagli investigatori, avviati nel marzo del 2020 e conclusi anni dopo, accertavano i timori dell’uomo, riscontrando l’esistenza di un florido mercato della droga leggera e pesante, con base a Taurianova e ramificazioni a Rosarno, Platì e Gerocarne, dove avevano base i fornitori del narcotico

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