Alcuni membri della Società Ornitologica Italiana in collaborazione con il Gruppo Locale di Conservazione Lipu Sila, impegnati in attività di ricerca e monitoraggio degli uccelli migratori nel comprensorio del lago Cecita, agro del comune di Celico sulla Sila Grande, hanno rinvenuto una giovane cicogna nera priva di vita in prossimità di un campo agrario.

Subito dopo la macabra scoperta è stata allertata la Polizia Provinciale di Cosenza e sul posto sono giunti gli agenti del distaccamento di San Giovanni in Fiore unitamente ad un veterinario dell’Asp, che hanno provveduto ad effettuare tutti i rilievi del caso, ispezionando l’area e repertando alcuni elementi ritenuti d’interesse. La carcassa è stata recuperata e consegnata all’Izsm (Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno) di Cosenza, a cui spetterà adesso stabilire con esattezza le cause della morte.

Nel sito non vi sarebbero linee elettriche, fili aerei e altre potenziali fonti di pericolo immediatamente visibili. Tuttavia, nonostante il lento e graduale aumento di coppie nidificanti, in Italia, negli ultimi anni purtroppo non sono mancati nemmeno alcuni gravissimi casi di bracconaggio, l’ultimo lo scorso anno in Campania.

La specie è ricompresa in quelle particolarmente protette oltre che di grande interesse conservazionistico, allegato I della Direttiva Comunitaria 2009/147/Ce. La cicogna nera è una specie rara in Italia, dopo secoli di assenza è tornata a nidificare agli inizi degli anni ’90, oggi conta solo una cinquantina di coppie riproduttive, distribuite in Piemonte e in gran parte nelle regioni centro-meridionali, Calabria compresa. Nell’attesa che gli organi competenti stabiliscano le effettive cause del decesso del raro volatile, i membri della Soi e del Glc Sila continueranno a monitorare e vigilare sul territorio silano.