Contro il ddl Sicurezza presidi anche a Catanzaro, in piazza per osteggiare la norma che impedisce le libere manifestazioni
VIDEO | Anpi, Cgil, Uil, Rifondazione comunista e Si hanno inscenato un sit-in sotto la sede della Prefettura. «Un provvedimento che va cancellato»
Presidi anche a Catanzaro per protestare contro il ddl Sicurezza che introduce nuove norme in materia di sicurezza pubblica. Il provvedimento già approvato alla Camera, è in discussione in Senato ma prima della definita approvazione manifestazione di dissenso si sono registrate in tutta Italia.
Un sit in è stato organizzato nella città capoluogo da Cgil, Anpi, Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana dinnanzi la sede della prefettura.
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«Si è tentata la strada della criminalizzazione del dissenso»
«Un attacco forsennato alla ai diritti costituzionali, alla libertà di manifestare, alla libertà di espressione» ha chiarito il presidente di Anpi Mario Vallone. «Si è tentata la strada della criminalizzazione del dissenso senza tenere in considerazione le ragioni sociali del dissenso».
«Siamo in piazza perché un lavoratore o una lavoratrice se perde il posto di lavoro ha diritto a manifestare e a tutelare i propri interessi» ha aggiunto Enzo Scalese, segretario Cgil Area Vasta. «È un chiaro attacco al sindacato, noi siamo qui con la Uil, con le associazioni e con i movimenti per dire che questo disegno di legge va cancellato».
«Viviamo una fase delicata perché ci riporta indietro in un periodo che volevamo dimenticare» ha precisato Francesco Tallarico, componente della segreteria regionale di Si. «Anziché proporre misure sociali e di aiuto si risponde con il carcere. Sono stati inventati nuovi reati, così diventa difficile manifestare per i propri diritti nelle scuole e nelle fabbriche» ha concluso Vallone.